Formez, It-Lavoro e Sviluppo Lazio ecco chi ha insultato

by Editore | 17 Giugno 2011 8:19

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Questo non vuol dire certamente che non restino a rischio, loro come gli altri 500 colleghi che non possono avere il rinnovo a fine anno a causa di una recente regola interna dell’agenzia che non permette nuovi contratti oltre i 36 mesi (e molti hanno 5-8-10 anni di precariato alle spalle). Tra l’altro, dopo il bailamme mediatico sollevato dai licenziamenti (tra i cassati c’era una lavoratrice incinta al sesto mese e un uomo che aveva subito un’operazione delicata), Italia Lavoro si è impegnata genericamente a rivedere le regole sui rinnovi, ma ancora oggi il futuro dei 500 cocoprò resta fumoso e incerto.
Delicata anche la situazione del Formez: questo dipende addirittura dal ministero di Renato Brunetta, e cura la preparazione dei corsi e concorsi per la Pa, oltre a seguire progetti come la Linea amica e «Mettici la faccia» (l’idea astrusa del ministro che avrebbe voluto che ogni utente degli uffici pubblici cliccasse su una faccetta di gradimento all’uscita, smile o sad a seconda della soddisfazione: grande battage mediatico, ma nella sostanza un flop fenomenale). Ebbene, a fronte di circa 230 dipendenti a tempo indeterminato, al Formez i precari sono più di 200, tra cococò e a termine. Una ventina di loro ha scritto la lettera cautelativa per il Collegato lavoro, e naturalmente non ha avuto rinnovo. Un’altra sessantina, come racconta Irene Torrente della Fp Cgil, ha firmato un verbale di conciliazione in cui rinunciava a tutto il pregresso pur di avere contrattini di qualche mese: la Cgil si è rifiutata di avallare l’accordo, siglato invece (tanto per cambiare, verrebbe da notare) da Cisl, Uil e Ugl. Unica nota positiva: di recente sono stati assunti 24 lavoratori, e altri 12 attendono conferma entro il 2012.
Chicchetta da isolare: il presidente della Formez Italia (scatolina cinese dentro la Formez e diremmo quasi creata ad hoc) è Secondo Amalfitano, ex sindaco di Ravello (dove Brunetta ha una bella villa vista mare) e amico del ministro, si dice anche suo prossimo testimone di nozze.
Infine può contare i suoi bravi precari anche la governatrice del Lazio Renata Polverini: li «ospita» presso Sviluppo Lazio, agenzia strumentale della Regione, e sono circa una sessantina su un totale di 200 addetti. Anche loro hanno un’anzianità  pluriennale, e molti, con l’arrivo della ex sindacalista alla guida della giunta – vedi l’ironia delle cose – si sono visti non rinnovare il contratto, finendo in mezzo a una strada. Sono almeno una ventina quelli rimasti fuori. Come ritorsioni da parte della dirigenza hanno dovuto subire i precari che hanno deciso di presentare la lettera cautelativa prevista dal Collegato.

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