Fiat: Tesoro Usa esce da Chrysler
DETROIT – Fiat e il Tesoro americano raggiungono un accordo sul prezzo per esercitare l’opzione di acquisto del 6% ancora nelle mani di Washington da parte del Lingotto in Chrysler: 500 milioni di dollari che valgono lo scioglimento dei legami con gli Stati Uniti. Il Tesoro “esce dalla compagine azionaria di Chrysler ma questo – afferma l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler – non attenua il senso gratitudine che proviamo verso l’amministrazione Obama per aver creduto, due anni fa, nella partnership con Fiat”. Con l’esercizio dell’opzione del 6% Fiat sale al 52% Di Chrysler. “l’operazione di oggi non permette solo alla Fiat di rafforzare la propria posizione in Chrysler, ma accelera anche il nostro progetto di integrazione – mette in evidenza Marchionne – mirato a creare un costruttore globale, efficiente e competitivo”. “Con l’uscita dall’investimento in Chrysler è chiaro che la decisione del presidente Barack Obama di sostenere la società era giusta” osserva il segretario al tesoro americano, Timothy Geithner, precisando che quella di Chrysler è stata una delle “svolte più difficili”, la casa automobilistica sta ora “creando posti di lavoro ed effettuando investimenti”. Obama visiterà nelle prossime ore l’impianto Chrysler di Toledo, in quella Che è la sua tersa visita in uno stabilimento Chrysler da quando è stata salvata. Soddisfatto dell’operazione anche il presidente di Fiat, John Elkann. In base all’accordo raggiunto “il Dipartimento del Tesoro ha accettato di cedere a Fiat, per un corrispettivo di 75 milioni di dollari, tutti i diritti che gli spettano in forza dell’Equity Recapture Agreement concluso tra il Dipartimento del Tesoro e VEBA il 10 giugno 2009. L’Equity Recapture Agreement attribuisce a chi sia titolare dei diritti in esso previsti (“holder”) i benefici economici legati alla partecipazione in Chrysler di VEBA che eccedano una certa soglia (pari a 4,25 miliardi di dollari USA oltre ad un intesse annuo del 9 per cento decorrente dal 1 gennaio 2010)” – precisa una nota – “entrambe le operazioni saranno completate dopo l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti”
Related Articles
Mille euro in meno in 7 anni. Salari al palo, record precari
Fondazione Di Vittorio: Italia ferma, crescono le cinque maggiori economie Ue. Retribuzioni stagnanti, aumenta il lavoro povero
I mercati avvisano Berlino Va male l’asta dei Bund
La Bundesbank rileva i titoli invenduti. Borse in caduta
In Cina rivoluzione capitalista la proprietà non è più furto
Il Parlamento vara la parità tra pubblico e privato (la Repubblica, 17 marzo 2007, Pagina 21 – Economia)