Equitalia assediata: chi fa pagare le tasse scatena il finimondo

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Befera e Mastrapasqua, rispettivamente presidente e vicepresidente di Equitalia, ma anche direttore dell’Agenzia delle entrate il primo e presidente dell’Inps il secondo, hanno deciso di non reagire ai continui attacchi, compreso quello di ieri del leader della Lega. Perché, spiega chi ha parlato con loro, «i servitori dello Stato applicano le leggi, non fanno politica» . Orgogliosi dei 25,4 miliardi di euro di evasione recuperata nel 2010 col lavoro sinergico compiuto da Equitalia, Agenzia e Inps, Befera e Mastrapasqua puntavano quest’anno a sfondare il muro dei 30 miliardi. Invece dovranno mollare la presa, perché col decreto sviluppo all’esame della Camera passeranno alcuni emendamenti che indeboliscono gli strumenti di riscossione coattiva finora usati (fermo amministrativo, pignoramento dei conti correnti, ipoteca sulla casa). «Il Parlamento fa le leggi, noi le applichiamo, come sempre» , ripetono a Equitalia. Ma certo le parole di Bossi non hanno fatto piacere. «Ci sono agricoltori che si sono visti sequestrare trattori, balle, mucche» , ha tuonato il Senatur. Ma a Equitalia non hanno dimenticato il caso di Paolino Zanellato, l’esattore che il 20 maggio è stato sequestrato e minacciato per ore da un allevatore di Lonigo, nel Vicentino, per aver consegnato una cartella da 587 mila euro relativa alle multe per le quote latte. Ci sono poi stati altri casi, al punto che gli esattori si sono ribellati: «Così non si può lavorare» . Ora, osservano a Equitalia, le multe sulle quote latte sono riscosse per conto dell’Agea, l’Agenzia pubblica per le erogazioni in agricoltura, guidata per ironia della sorte dall’ex senatore del Carroccio, Dario Fruscio, messo lì proprio dalla Lega. È l’Agea che passa a Equitalia gli elenchi con i nominativi e le somme da riscuotere. «Se Agea vuol fare da sé, si accomodi. Per noi non c’è problema. Anzi» . È la linea che Equitalia ha seguito anche per i Comuni. Stanca di dover subire le proteste sulle multe che magari erano state già  pagate, Equitalia dal prossimo anno non farà  più da esattore per gli enti locali. Che sono precipitati nel panico. Solo il Comune di Roma, dice Maurizio Leo, ex assessore al Bilancio, ha messo a bilancio 160 milioni di euro dalle multe. E adesso chi li riscuote? Quest’anno, è la conclusione, si incasserà  meno dei 25 miliardi del 2010. «Del resto— osserva Vincenzo Visco— la questione è sempre la stessa» . E in questo senso l’ex ministro delle Finanze odiato dal centrodestra si gode la vendetta della storia. «C’è una nemesi. Mi ricordo quello che facevano contro di me, ma adesso capita a loro perché alcune categorie continuano a pensare che pagare le tasse sia un optional» . L’avevano messo nel conto ai vertici di Equitalia. Ma adesso si avverte anche un senso di solitudine. Nessuno, nel governo, che si sia esposto per difenderli. Paradossalmente lo hanno fatto i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, che l’altro ieri in piazza del Popolo hanno chiesto «più ganasce fiscali» e più lotta all’evasione. I sindacati, con i quali pure c’è una dura vertenza interna. I 9 mila dipendenti di Equitalia, infatti, pur avendo il contratto degli esattori (simile a quello dei bancari) sono incappati nel blocco triennale delle retribuzioni del pubblico impiego. «Eppure hanno recuperato 25 miliardi di euro» , protesta Agostino Megale (Fisac-Cgil). 


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