Don Rigoldi: diamo un futuro ai bimbi romeni abbandonati

by Sergio Segio | 20 Giugno 2011 6:22

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Obiettivo dell’iniziativa è promuovere il diritto dei più piccoli a crescere all’interno delle proprie famiglie ed essere pienamente inseriti nelle loro comunità  di appartenenza, attraverso la riunificazione dei nuclei e la loro assistenza. «I bambini hanno bisogno degli adulti e gli adulti dei bambini. Ed è così che “insieme”cresce la società » , sottolinea don Gino Rigoldi, presidente dell’associazione. Ottomila persone, tra famiglie, volontari e istituzioni saranno coinvolte nel progetto. A Milano e provincia, a Roma.
Ma anche a Brasov e Ramnicu Valcea in Romania, con la formazione di giovani volontari sul tema della discriminazione etnica e razziale. Per gli interventi, oltre la presenza di psicologi, verrà  introdotta anche la figura del mediatore sociale di comunità . E se in Italia si cercherà  di abbattere il pregiudizio e di coinvolgere adulti e studenti, in Romania si porterà  aiuto ai ragazzi bisognosi. Oltre ai bambini lasciati per strada (350 mila secondo Save the Children), in crescita sono infatti gli orfani bianchi, minori abbandonati dai genitori che emigrano all’estero per trovare condizioni di vita migliori lasciando propri figli esposti al lavoro nero e alla criminalità . «Il modo di trascorrere l’infanzia influisce sul modo di essere adolescenti e di diventare persone adulte» , spiega Lidia Dobre, presidente di Inima Pentru Inima, onlus romena.
Da qui l’importanza di sensibilizzare la società  romena su quanto sia fondamentale far vivere i bambini con i propri genitori e i propri fratelli. Una questione che riguarda da vicino anche il nostro Paese. In Italia un quarto dei migranti è infatti costituto da romeni. Una comunità  numerosa, dunque, che si è inserita grazie a lavori nel settore edile e di assistenza agli anziani. Nonostante ciò in questi anni sono aumentate le discriminazioni nei confronti di questo popolo, che secondo la Ue, è tra le tre nazionalità  più emarginate in Italia. Importante dunque parlare sia agli italiani che agli immigrati per favorire l’integrazione reciproca.
 A fianco di Bambini in Romania ci saranno anche le associazioni Inima pentru Inima, Spirit Romanesc e la Cooperativa Interculturando che si occuperà  della formazione dei volontari, in partenza in luglio e in agosto per Brasov Ramnicu Valcea.

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