Don Colmegna: “Chi ha talento aiuti a ricostruire questa città ”

by Sergio Segio | 10 Giugno 2011 7:37

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«Vorrei che per un po’ di mesi, sei mesi, un anno, tutti quelli che hanno talenti e competenze si mettessero a disposizione gratuitamente per ricostruire il tessuto del volontariato. C’è un buco di bilancio, c’è sofferenza economica e le intelligenze vanno messe a disposizione. Un po’ di gratuità  fa bene». È emozionato ma non ce la fa a negarsi a chi gli chiede un commento sulla nuova stagione della città , don Virginio Colmegna, in mezzo agli applausi dell’aula magna dell’università  Bicocca, dove c’è tutta la Milano che conta, arrivata per assistere alla sua laurea honoris causa in Scienze Pedagogiche. Il sacerdote dei poveri e dei rom, ma che più di ogni altro in questi anni ha saputo lavorare con le istituzioni, senza rinunciare alle critiche quando le riteneva necessarie, lancia un appello alla borghesia milanese, al mondo delle professioni, agli intellettuali a mettere gratuitamente a disposizione della città  le loro competenze. Loda la direttrice che lui ha voluto in Casa della carità , Maria Grazia Guida, data in pole position per la poltrona di vicesindaco. «Ho una grande stima per lei, certamente questo è un messaggio di cambiamento – dice, mentre prende posto in prima fila il sindaco Giuliano Pisapia – . È chiaro che è una decisione autonoma, le scelte le prende lei autonomamente e se le verranno riconosciute, noi siamo contenti e lei farà  il suo percorso. Con il suo sguardo da donna ci ha insegnato a guardare la città  in modo diverso».
Nella sua Lectio magistralis, Colmegna ha ricordato i punti centrali della sua «pedagogia dello stare in mezzo» che hanno indotto il rettore Marcello Fontanesi, il prorettore Susanna Mantovani, e il consiglio dei presidi delle otto facoltà  dell’ateneo a conferirgli il titolo. Don Colmegna dedica il riconoscimento «ai poveri, ciascuno preso nella sua unicità  e nella sua storia, persone che mi hanno insegnato tutto e con cui vivo un’esperienza impagabile di comunione spirituale». Cita i suoi maestri – don Lorenzo Milani, Emmanuel Levinas e soprattutto il cardinale Carlo Maria Martini – ma ringrazia soprattutto l’arcivescovo Dionigi Tettamanzi «al quale devo tantissimo per il suo aiuto e le sue parole di questi anni, che mi hanno sostenuto e incoraggiato ad andare avanti». Lo applaudono fra gli altri il presidente del Tribunale Livia Pomodoro, il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, l’ex banchiere Alessandro Profumo, il manager Carlo Puri Negri. Il rettore Fontanesi sottolinea che «questo titolo vuole essere uno sprone ai nostri studenti perché sappiano mettere al servizio della società  e degli ultimi le competenze che apprendono in questo ateneo, come ha fatto Colmegna». Pisapia, salutato da un applauso scrosciante in aula, sembra commosso: «È un momento importante per la città , per un maestro di vita come don Virginio e per tutti quelli che hanno collaborato con lui in questi anni per l’accoglienza e la solidarietà ».

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