DATI ISTAT.Imprese italiane malate di «nanismo»

by Sergio Segio | 1 Giugno 2011 18:29

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MILANO – Il 95% delle imprese italiane ha meno di 10 dipendenti, il 65,2% (pari a circa 3 milioni) non ne ha alcuno. Il dato emerge da una ricerca dell’Istat riferita al 2009 e conferma una volta di più il nanismo del nostro sistema produttivo. In particolare, le imprese attive nell’industria e nei servizi sono poco meno di 4,5 milioni e occupano complessivamente circa 17,5 milioni di addetti, il 47% dei quali in microaziende.

IMPRESE INDIVIDUALI – L’Istat rileva una forte concentrazione degli addetti nel settore manifatturiero (23% del totale), nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (20%) e nelle costruzioni (11%). Due terzi delle imprese sono individuali e coinvolgono il 25% degli occupati; le altre adottano, nel 18% dei casi, la forma giuridica di società  di persone, nel 17% quella di società  di capitali, mentre il restante 1,1% è costituito da società  cooperative. Tra il 2008 e il 2009 diminuisce dell’1% il numero delle imprese e del 2% la relativa occupazione.

I SETTORI – Nell’industria si riducono tutte le attività  manifatturiere (-4,5% le imprese e -5,4% l’occupazione). Aumenta solo il comparto delle utility, le imprese che forniscono energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+19,6% le imprese e +1% l’occupazione) e le imprese di fornitura di acqua, reti fognarie, attività  di trattamento dei rifiuti e risanamento (+3,6% sia le imprese che l’occupazione). Anche nelle costruzioni la diminuzione delle imprese e dell’occupazione è consistente (rispettivamente -1,8% e -5%). In perdita appare anche il commercio (-2,6% e -1,1%) e molti settori dei servizi come il trasporto e magazzinaggio (-3,5% e -2,6%). Tra le eccezioni, si segnalano le attività  finanziarie e assicurative (+9,6% per le imprese e +0,6% per l’occupazione) e quelle immobiliari (+4,1% per ambedue).

DIPENDENTI – Le imprese che impiegano lavoratori dipendenti registrano variazioni nel numero e nella relativa occupazione, in media più consistenti nei settori industriali e più contenute in quelli dei servizi. Si riducono le imprese individuali (-1%) e le società  di persone (-1,9%). Le società  di capitali sono le uniche in moderata crescita (circa 3 mila in più rispetto al 2008), anche se il lieve incremento si accompagna a una contrazione di quasi 162 mila addetti. Nel 2009 il numero delle imprese e la relativa occupazione diminuiscono rispetto al 2008 in tutte le ripartizioni geografiche. Il Sud e il Nord-est assorbono oltre il 60% della diminuzione nazionale in termini di imprese (rispettivamente -1,9% e -1,1%), mentre quasi due terzi della diminuzione degli addetti si concentra nel Nord (-2,6% nel Nord-est e -2,1% nel Nord-ovest). (fonte Agi)

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