Dagli atomi ai parcheggi una spiegazione per tutto
La scienza delle file al supermercato; l’equazione del “parcheggio perfetto”; come tagliare una torta nel modo migliore con gli strumenti della matematica. Il libro di John Barrow (celebre cosmologo inglese e professore di matematica a Cambridge) si inserisce in una tendenza sempre più nutrita e fortunata di contributi divulgativi. Una tendenza solo apparentemente curiosa, ma in realtà rivelatrice sul piano dei rapporti tra scienza e società .
La scienza ha infatti acquisito un ruolo di rilievo nelle società contemporanee, e come tale è costantemente impegnata a legittimare e rafforzare la propria rilevanza. Due sono le strategie più comuni di legittimazione della scienza in ambito pubblico. La prima è legata all’utilità : la scienza giustifica il proprio ruolo attraverso la tecnologia, e più in generale, attraverso i benefici prospettati dalle sue applicazioni e ricadute. La seconda enfatizza la sua importanza culturale: la scienza diviene così fonte di arricchimento culturale, piacere estetico e perfino intrattenimento. E’ una tradizione che rimanda alle conferenze pubbliche di grande successo della Royal Institution e alle grandi fiere ed esposizioni in cui i più recenti sviluppi della scienza e della tecnologia lasciavano a bocca aperta i visitatori. Lo stesso avviene oggi quando ci vengono presentate le immagini più spettacolari provenienti da osservazioni astronomiche o dalla fisica delle particelle.
Volumi come quelli di Barrow (che per il suo testo precedente Le immagini della scienza ha vinto il premio Serono 2011) si inseriscono in una variante di questa strategia che prevede l’ingresso della scienza e dei suoi metodi nella vita quotidiana. Anziché offrire il meraviglioso o il fuori dall’ordinario, la scienza si insinua nell’esperienza di tutti i giorni, spiegandoci i meccanismi che governano le file al supermercato, i segreti fisico-matematici del gioco del calcio o il motivo per cui gli spaghetti si spezzano sempre in almeno tre parti.
La scienza estende così la propria autorità e le proprie modalità di analisi a settori della vita e della pratica, come la cucina e la cura della casa, tradizionalmente governati dal senso comune; va a illuminare il senso di pratiche consolidate, accompagnando l’uomo della strada in questa nuova consapevolezza con un tocco perfino paternalistico, quasi che si trattasse di un selvaggio che esce finalmente dalla superstizione.
At Home, il nuovo libro di Bill Bryson parte dalla casa per raccontare storie di idee, scoperte e innovazioni. Ma la tendenza investe anche le scienze sociali: L’economista mascherato di Tim Harford, figlio di una fortunata rubrica sul Financial Times, utilizza teorie e modelli economici per illustrare le strategie con cui i supermercati posizionano i prodotti sugli scaffali o i meccanismi che definiscono il prezzo di un cappuccino da Starbucks.
La scienza è dappertutto, la scienza può essere tutto, quindi: utile, affascinante, divertente, sexy, gustosa. Ma se cultura ha da essere, per favore, qualcuno lo dica a Barrow: in Italia gli spaghetti non si spezzano mai.
Related Articles
NOI, CERCATORI DI PAROLE CHE NON USIAMO
Il mio francese non è buono. Sono troppo occupato con la mia scrittura per cercare di migliorarloUna madre va sempre amata. Spesso la sua bellezza si manifesta solo al figlio. Questo per me è il bernese. Un inedito del celebre autore esce sul nuovo numero di “Limes”. Qui Dà¼rrenmatt spiega perché i testi devono essere diversi dal parlato
Jean-Paul, Simone e gli altri: la Resistenza è come un film
È l’estate del 1941. Jean-Paul Sartre e la prof. Simone de Beauvoir, distogliendosi dai loro deliziosi quanto cerebrali amori a tre consumati con le allieve di lei, saltano in sella a due biciclette dalle gomme lisce. Partono a caccia di proseliti, decisi come sono a scrivere un capitolo tutto loro nel libro d’oro della Resistenza antinazista.
“Basta con i miei pupazzi la festa è finita, mi ritiro”