Cosa succede in Spagna?

by Editore | 21 Giugno 2011 7:55

Loading

Non è una novità  che i grandi organi di informazione spesso forniscano notizie a mezzo. O che direttamente disinformino. Piuttosto, è ormai diventato un trito leitmotiv. E proprio qui credo stia il nocciolo della questione: il potere del sapere. Lo spiegava bene anche Domenico Losurdo pochi mesi fa, commentando le prime notizie provenienti dalla Siria. Televisioni, giornali, ma soprattutto la rete. Internet come croce e delizia dei nuovi fermenti democratici arabi ed europei. Internet come fonte di informazioni libere. Informazioni da scovare e vagliare, ma a cui si può accedere personalmente.

Insomma, che cosa sta succedendo in queste ultime settimane in Spagna? Un paese che solo due anni fa pareva essere entrato di diritto nell’Olimpo delle grandi potenze economiche mondiali e che ora sta sprofondando ad una velocità  incredibile nei bassifondi dell’Eurozona. La Spagna si era creduta un gigante, ma non si era fatto i conti con i suoi piedi di fango. Che con le prime piogge si sono sciolti. Un’economia debole e basata quasi unicamente sul mattone ha pagato le conseguenze più dure della crisi economica dell’autunno del 2008. Così l’apparente paraà­so espaà±ol (anche per molti italiani in fuga dal Belpaese della gerontocrazia) si è trasformato presto in un purgatorio e rischia di diventare un non troppo divertente inferno, se le cose continuano in questa maniera. Un solo dato sia sufficiente per rendere l’idea: la disoccupazione ha toccato (e superato) il tetto del 20%.

Il governo di José Luà­s Rodrà­guez Zapatero, tanto amato dagli Italiani, ha dovuto (e ha voluto) applicare drastiche riforme. E le regioni, le province e i comuni hanno seguito a ruota le direttive centrali. Calcando la mano. Come qui in Catalogna, dove il centro-destra catalanista rappresentato dal partito Convergencia i Unià³ è ritornato al potere il novembre scorso dopo sette anni di un governo regionale di centro-sinistra. E ha pure sbaragliato i socialisti alle elezioni amministrative del 22 maggio scorso (come il Partido Popular ha fatto in tutto il resto della penisola). Le nuove misure anti-crisi del governo regionale catalano sono draconiane. Si prevedono finanziarie durissime, come quella che sta per essere approvata: tagli alla sanità , alla cultura, all’educazione che superano il 10% e che continueranno almeno fino al 2014.

Il livello delle misure rasenta l’incredibile. Una delle ultime proposte di legge prevede che uno straniero legalmente residente in Catalogna non possa usufruire dei servizi gratuiti della sanità  pubblica se non dopo sei mesi dall’empadronamiento (l’iscrizione al registro comunale). Insomma, non dovrebbe essere difficile comprendere come molti giovani (e non solo giovani) spagnoli scendano in strada, manifestino, facciano sentire la propria voce, lottino per non finire come gli inglesi ai tempi della lady di ferro o gli americani ai tempi di Ronald Reagan.

Vorrei concludere questa lettera con qualche riferimento per chi volesse avere informazioni di prima mano su quello che sta succedendo nelle piazze e nelle strade spagnole. Un diario di Plaza Catalunya (la piazza dove si accampano da quasi un mese gli idignados di Barcellona) lo ha scritto in italiano Eva Vignini. Esiste poi un blog di chi vive, anima e continua a dormire nella Plaza Catalunya con i resoconti delle assemblee,la pubblicazione di manifesti e tutte le informazioni delle attività  e delle future manifestazioni: E, visto che le immagini spesso, valgono più di mille parole, il sito diAcampadaBcn su flickr.

Molto altro c’è da dire, da raccontare, da spiegare. Oggi c’è solo il tempo per una presentazione della situazione generale. Del malessere generale. La storia del movimento 15-M, della voglia cambiare questo mondo, di creare una vera democrazia, la storia della repressione della polizia e del sostegno della maggioranza della popolazione preferisco lasciarlo per una prossima lettera.


Post Views: 177

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2011/06/cosa-succede-in-spagna/