Cina, la tensione resta alta nel Guangdong
Le violenze erano scoppiate dopo che la polizia aveva maltrattato la venditrice ambulante Wang Lianmei, lavoratrice migrante incinta, che era caduta a terra mentre gli agenti la stavano allontanando dall’ingresso di un supermercato, dove stava vendendo la sua merce.
In seguito migliaia di persone – in gran parte lavoratori immigrati dalle province più povere del Paese – hanno dato l’assalto agli uffici governativi di Dadun, un sobborgo della città , incendiando almeno sei automobili della polizia.
Ieri l’agenzia Nuova Cina ha annunciato che 25 persone, considerate gli “istigatori” dei moti, sono state arrestate. Zengcheng, nella provincia del Guangdong, è uno dei centri dell’ industria esportatrice cinese che gode di un vantaggio competitivo sui mercati mondiali anche grazie al lavoro a basso costo dei migranti. “Siamo pieni di rabbia…sembra che qui la legge non esista e che i funzionari locali possano fare quello che vogliono”, ha dichiarato un immigrato che ha chiesto di non fare il suo nome.
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