Casse pensioni, Sacconi chiama Tremonti “Diamo subito la vigilanza alla Covip”
ROMA – Un norma da inserire nella prossima manovra economica per dare alla Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, il compito di controllare l’attività degli enti di previdenza privata. Lo ha chiesto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in una lettera inviata ieri al collega dell’Economia, Giulio Tremonti, alle prese con le misure di correzione dei conti pubblici. Le 21 Casse private hanno 5,5 miliardi di titoli strutturati nei loro portafogli. Alcune non garantiscono l’equilibrio economico, e quindi le pensioni, tra 30 anni, come impone la legge.
L’Enpam, ad esempio. La cassa dei medici, nonostante chiuderà il saldo 2010 in attivo di 1,137 miliardi di euro, esaurirà il suo patrimonio tra 21 anni. «Abbiamo il bilancio tecnico in rosso – spiega Alberto Oliveti, vicepresidente vicario – perché con la finanziaria del 2007 si è deciso all’improvviso di aumentare la sostenibilità da 15 a 30 anni. Fino ad allora eravamo in regola. Ora chiediamo alla politica la possibilità di raggiungere questo obiettivo con gradualità . Non taglieremo le pensioni in essere, né toccheremo i diritti acquisiti. Faremo interventi, a partire dal 2012, che incideranno sui contribuenti anziani, lasciando agli iscritti la possibilità di decidere quando andare in pensione in un range tra i 60 e i 70 anni». L’Enpam fa sapere anche che il direttore generale Alberto Volponi – contrariamente a quanto riportato nell’inchiesta – è stato assolto in secondo grado con formula piena dall’accusa di tentata concussione.
Intanto arrivano i distinguo. «Le Casse non sono tutte uguali – ha detto il presidente della Cassa degli avvocati, Marco Ubertini – noi non abbiamo titoli tossici, derivati o strutturati. Il nostro patrimonio sarà positivo per i prossimi 50 anni, senza rischio per le pensioni». Anche l’Enasarco (agenti di commercio) si tira fuori: «La nostra stabilità finanziaria è garantita per 50 anni – dicono – ridurremo i titoli strutturati nel nostro portafoglio al 17,3% della parte mobiliare». La dismissione di 17 mila appartamenti rafforzerà i conti. «Pochi giorni fa è stato venduto il primo stabile a Roma. Diamo a tutti gli inquilini, anche i più anziani, la possibilità di accedere a mutui agevolati a 40 anni». Ieri centinaia di inquilini di Enasarco e altri enti hanno protestato davanti al ministero delle Infrastrutture contro «l’aumento dei canoni – in alcuni casi – del 600 %».
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