Caos rifiuti, su Napoli Lega e Pdl ai ferri corti

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NAPOLI – Di nuovo assediati dai rifiuti. Oltre 2000 tonnellate in strada nel capoluogo, circa 10mila in tutta la provincia. È la prima crisi che tocca la nuova amministrazione di Luigi de Magistris. Con la novità  che stavolta persino la Regione e l’intero centrodestra campano sono in rivolta contro il governo e la Lega. Il pomo della discordia è la mancata approvazione di un decreto, che la Lega ha già  bloccato due volte. Il provvedimento dovrebbe superare una sentenza del Tar del Lazio che una settimana fa ha praticamente proibito i trasferimenti di rifiuti fra Regioni subordinandoli all’obbligo di stipulare intese istituzionali.
Una condizione che allunga notevolmente i tempi. Immediatamente la crisi si è riaccesa: il materiale non più trasferibile blocca gli Stir, i primi impianti di lavorazione a cui arrivano i rifiuti prelevati su strada e dunque anche la raccolta in città  si ferma. Da quarantotto ore è attivo un tavolo in prefettura con tutte le istituzioni coinvolte. Si lavora alla realizzazione di quattro siti di trasferenza (uno in città ), aree in cui però i rifiuti possano sostare temporaneamente, e ad accordi diretti con alcune Regione, ad esempio con le Marche, che pare disponibile a prendersi 1500 tonnellate.
«Potremmo ripulire le strade entro 4-5 giorni», dice il sindaco de Magistris. Ma la soluzione resta il decreto del governo. «Sta facendo come Ponzio Pilato – incalza il sindaco – Speriamo che cambi atteggiamento dopo Pontida». Il presidente della Regione Stefano Caldoro, che guida una giunta di centrodestra, è anche più pessimista, e invoca lo stato di emergenza in Campania. Nel frattempo dà  vita a una durissima polemica col ministro leghista Roberto Calderoli. «La posizione politica della Lega è inaccettabile», attacca il governatore. Il ministro risponde con sarcasmo: «Caro Caldoro, sul decreto legge sui rifiuti l’unico ad essere colpevole sono io. E sono onorato di aver fermato un decreto legge che avrebbe trasformato i rifiuti solidi urbani campani in rifiuti speciali consentendo così che potessero essere portati in altre Regioni, anche contro la volontà  delle stesse Regioni interessate». Caldoro risponde in stile: «Caro Roberto, se ti dichiari colpevole, fallo fino in fondo. Il decreto è limitato ad un breve lasso di tempo e non trasforma nessun rifiuto in tipologie diverse. Perché piuttosto non ti poni il problema di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali, non derivanti da quelli urbani, che viaggiano ogni giorno da nord a sud in piena autonomia di mercato, come previsto dalla normativa europea?».
Intanto il Pdl campano avverte Berlusconi: «La fiducia dell’elettorato campano nel centrodestra è stata per mesi messa a dura prova da chi affronta con atteggiamenti pregiudiziali le nostre richieste. Serve un cambio di linea. Il Sud e la Campania sono stati, al pari del nord, la base di consenso del presidente Berlusconi: vanno fornite immediate risposte, siamo pronti a ogni atto necessario per difendere i nostri territori».
Una rivolta anti-Lega. Con un altro parlamentare, il presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, che minaccia: «Lascio il Pdl se non arriva il decreto». E con un altro ministro, Raffaele Fitto, che in serata tenta di placare gli animi: «Sul decreto nessuno ha posto alcun veto né ha stoppato alcuna decisione». E, mentre de Magistris ha già  approvato una delibera per portare la differenziata entro tre mesi in altri cinque quartieri, nella città  stremata torna in scena anche la protesta. In mattinata sacchi di letame sono stati lanciati contro il palazzo della Regione. Cassonetti rovesciati e spazzatura sparsa per strada sono stati segnalati un po’ ovunque, anche in pieno centro. A via Roma un cumulo è sormontato da un tricolore che inneggia ai 150 anni dell’unità  d’Italia. Su un altro invece compare un saluto: «Benvenuto nuovo sindaco».


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