Calma a Chiomonte Proseguono lavori cantieri

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L’area della Maddalena è controllata dalle forze dell’ordine, mentre uomini e mezzi delle ditte incaricate proseguono nelle operazioni di apertura del cantiere.

Al momento gli operai sono impegnati in due aree distinte: una nei pressi dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, dove sono in corso le operazioni per l’apertura di una pista, e l’altra nella zona della Maddalena.

Iniziative di protesta contro la Tav sono annunciate per oggi e per i prossimi giorni. Sono state decise al termine di un’assemblea svoltasi ieri sera tardi al Centro Polivalente di Bussoleno (Torino).

Per oggi – si apprende da fonti dell’Unione Sindacale di Base del Piemonte – sono previsti presidi sulle strade statali 24 e 25 della Val di Susa, nei pressi di Bussoleno, e, in serata, una fiaccolata a Susa. Una manifestazione nazionale, inoltre, è prevista per sabato prossimo con partenza da Susa e arrivo a Chiomonte.

Resta chiusa al traffico l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, fra Avigliana e Bardonecchia (Torino), a causa delle operazioni tecniche per l’apertura del cantiere a Chiomonte (Torino) per la ferrovia Tav Torino-Lione.

La circolazione è interrotta dall’alba di ieri e il traffico viene deviato su percorsi alternativi. Regolare – si apprende dalla Polizia Stradale di Susa (Torino) – è invece la circolazione sulle statali 24 e 25 che attraversano la Val di Susa; le due strade erano rimaste interrotte a lungo ieri per le manifestazioni di protesta degli attivisti No-Tav che si oppongono alla realizzazione della ferrovia Torino-Lione.

MARONI, ECCEZIONALE OPERA FORZE ORDINE – Ieri a Chiomonte, dove è stato aperto il cantiere della Tav, “le forze dell’ordine hanno operato in modo eccezionale in un clima ad alto rischio. Senza il loro intervento avremmo perso i finanziamenti europei”. Lo ha detto il ministro dell’INterno, Roberto Maroni, intervenendo alla cerimonia di chiusura dell’anno accademico della scuola di perfezionamento delle forze di Polizia. “Questa complessa operazione ad alto rischio – ha spiegato Maroni – si è volta nel modo migliore, non solo per noi, ma anche per chi guarda a queste cose con occhio critico. Oggi infatti – ha sottolineato – i giornali meno sensibili alle nostre posizioni hanno evidenziato la competenza delle forze dell’ordine. E’ il segno che il sistema di sicurezza italiano è tra i più efficienti che ci siano in Europa”. “Io voglio ringraziare – ha proseguito il ministro – tutti quelli che hanno gestito l’operazione, dal capo della polizia al questore di Torino, al prefetto e a tutti coloro che hanno gestito una situazione complicata con grandissima professionalità . Tanto tempo è passato – ha concluso – dal G8 di Genova del 2001, sono state imparate molte lezioni ed è stato sviluppato un sistema di eccellenza che non ha pari”.

IL GOVERNO VA AVANTI – Sulla Torino-Lione il Governo va avanti. Non saranno le proteste a fermare la realizzazione dell’opera. “Abbiamo ascoltato tutti, sentito le ragioni delle diverse parti e lavorato per arrivare a soluzioni condivise – ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando con alcuni parlamentari della maggioranza – ma ora non si può più perdere tempo altrimenti rischiamo di restare fuori dall’Europa e questo sarebbe inaccettabile”. Che per l’Italia si tratti di una priorità  lo dice anche il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli, proprio mentre in Val di Susa l’avvio del primo cantiere della Tav è stato accompagnato da scontri con feriti tra polizia e no tav. Ma l’intervento delle forze dell’ordine, difeso dal ministro dell’Interno Roberto Maroni (“si sono comportate molto bene”), fa scoppiare la polemica politica, con l’opposizione che chiede che le infrastrutture non si costruiscano con il manganello.

“La Tav è considerata una priorità  da parte dello Stato. I lavori inizieranno e andremo avanti”, ha detto Matteoli, sottolineando che “lo Stato non può assolutamente arrendersi di fronte a dei protestatari”. Anche il ministro del lavoro Maurizio Sacconi ritiene che “non debba essere consentito a una minoranza di fermare un’opera che tantissima parte del Paese e del territorio ritiene assolutamente necessaria, e che, se non realizzata, isolerebbe quel territorio e costituirebbe un fattore di ritardo per l’intero sviluppo nazionale”. “Non possiamo permetterci – ha aggiunto Sacconi – il lusso di accettare il veto di minoranze. Questo vale per la Tav Torino-Lione, ma vale anche in generale. Bisogna anche difendere i diritti di una maggioranza di governare nella direzione che in una democrazia solo le maggioranze possono indicare”. Il blitz delle forze dell’ordine polizia per aprire il primo cantiere della Tav, a Chiomonte, non è però piaciuto ai partiti di opposizione che però sono concordi sulla necessità  di non bloccare i cantieri (anche se si apre lo scontro nel centronisinistra su favorevoli e contrari all’altà  velocità ). Particolarmente duro il leader dell’Idv Antonio Di Pietro che chiede che le infrastrutture “non si costruiscano con il manganello”. Per il leader del Pd Pier Luigi Bersani non vanno bloccati i cantieri ma l’azione delle forze di polizia deve essere “diretta a ridurre al massimo la portata degli incidenti”.

E’ invece inaccettabile per Vendola (Sel) la violenza contro il dissenso. Sta invece con i militari il leader dell’Udc Casini. Anche per Bocchino (Fli) lo Stato non deve indietreggiare quando le contestazioni si trasformano in violenza. A sottolineare la necessità  di quest’opera è stata oggi anche la leader degli industriali Emma Marcegaglia, che ha sollecitato l’avvio dei cantieri. “Un Paese civile e democratico come l’Italia non può permettersi la permanenza di un presidio come quello del ‘villaggio Maddalena’ al di fuori della legalita”. “La Tav – ha aggiunto – è un’opera fondamentale per lo sviluppo dell’Europa e un’infrastruttura importante per mantenere i collegamenti italiani a livello internazionale. Per questo è fondamentale che i cantieri partano entro fine mese per non perdere la quota di finanziamento europeo”. Da Bruxelles anche il vice presidente della Commissione Ue Antonio Tajani ha messo in chiaro che non ci sono alternative: o si va avanti con i lavori oppure i finanziamenti Ue “si perdono”. Dal ministero delle infrastrutture, però, filtra ottimismo sulle tre condizioni imposte dall’Ue per i finanziamenti: il ministro Matteoli, secondo fonti del dicastero, oggi ha risposto al commissario europeo ai trasporti Siim Kallas precisando che l’obiettivo dell’apertura del cantiere è stato raggiunto oggi; l’approvazione del progetto preliminare sarà  portata al prossimo Cipe; infine, il nuovo accordo Italia-Francia potrebbe essere sottoscritto il 6 luglio.

BLITZ FORZE ORDINE CONTRO I NO-TAV, APERTO CANTIERE – Il primo cantiere della Torino-Lione può partire. Con un blitz all’alba le forze dell’ordine hanno sgomberato il presidio a Chiomonte, in Valle di Susa che, dal nome della località , il movimento No Tav aveva battezzato ‘Libera Repubblica della Maddalena”. L’area di 36 mila metri quadrati è stata consegnata alle società  incaricate dei primi lavori per preparare lo scavo del tunnel esplorativo. E’ stata rispettata così la scadenza del 30 giugno, imposta dalla Ue, e al presidio degli oppositori dei treni ad alta velocità  si è sostituito quello di Carabinieri e Polizia. E’ scontato che le forze dell’ordine resteranno a vigilare per tutto il tempo necessario a costruire la galleria: 36 mesi. Ed è questa una prospettiva che inquieta i sindaci della Val Susa, preoccupati della “militarizzazione del territorio”. Il movimento No Tav, tuttavia, non si arrende. “Abbiamo perso il primo round, non la guerra”, è il commento del suo leader storico, Alberto Perino. Il capo della Polizia, Antonio Manganelli, elogia il lavoro delle forze dell’ordine. “Sono donne e uomini chiamati a far rispettare disposizioni legittime e lo fanno, a prezzo di enormi sacrifici, non ‘contro’ qualcuno ma per garantire i diritti di libertà  di tutti, a partire da coloro che esprimono il loro legittimo dissenso nelle forme consentite dalla legge”.

L’operazione di ‘riconquista’ della Maddalena, pianificata per settimane, è durata poche ore. Dopo la notifica dell’ordinanza del prefetto di Torino Alberto Di Pace al presidente della Comunità  Montana Sandro Plano, una ruspa è entrata in azione abbattendo la barricata più a valle e ha via via rimosso, scortata da decine di agenti e carabinieri, tutti gli sbarramenti creati dai No Tav sulla strada dell’Avanà . E’ stata una mattinata di tensione, con lancio di pietre, sedie, rami e tronchi d’albero da parte di alcuni manifestanti, e lacrimogeni lanciati da carabinieri e polizia. Alla fine il bilancio complessivo dei disordini è stato di un’ottantina di feriti lievi o contusi. Un poliziotto è stato portato in elicottero al Cto di Torino: aveva una contusione al torace; guarirà  in sei giorni. I manifestanti sono stati dispersi nei boschi, poi sono tornati mestamente a valle insieme alle tende che erano state il loro ritrovo per settimane alla Maddalena.

Ed è cominciato, in tutta la Valle di Susa, ma anche a Torino, persino a Roma e Cagliari, una lunga serie di azioni di disturbo o vandaliche. Molti i blocchi stradali sulle due statali che attraversano la valle piemontese, nel capoluogo una trentina di studenti ha fatto irruzione nell’atrio del Palazzo della Regione, più tardi altri manifestanti hanno bloccato due binari della stazione ferroviaria di Porta Susa. Sui muri di Palazzo Civico già  in mattinata era stato scagliato olio esausto ed era stata tracciata la scritta in vernice rossa ‘No Tav’. Nella Capitale un fumogeno è stato buttato contro la sede del Pd, un altro al Pdl, ci sono stati sit-in in via del Corso e davanti a Palazzo Chigi; protesta anche davanti alla Prefettura di Cagliari.


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