Bruxelles sblocca gli aiuti e a luglio un nuovo assegno

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BRUXELLES – L’Europa ha accolto il voto greco con un autentico sospiro di sollievo. Se oggi il pacchetto di misure concordato con la Commissione e il Fmi non fosse stato approvato, i ministri europei non avrebbero dato il via libera alla quinta rata – da 12 miliardi – del prestito concesso l’anno scorso e non avrebbero messo in opera il nuovo prestito per una cifra prossima ai 100 miliardi. La bancarotta sarebbe scattata nel giro di un paio di settimane. Dal voto di ieri, dunque, non dipendeva solo la salvezza delle finanze pubbliche greche, ma quella della stessa moneta unica.
Il presidente della Commissione, Barroso, e quello del Consiglio europeo, Van Rompuy, si sono congratulati con quello che hanno definito un gesto di «responsabilità  nazionale». Anche il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, si felicita perché «la strada è ora libera per il pagamento della quinta tranche del prestito bilaterale da Eurozona e Fmi».
In realtà , come ricordano Barroso e Van Rompuy, c’è ancora un ostacolo da rimuovere: il voto di oggi sulle modalità  di esecuzione del pacchetto approvato ieri. «Un secondo voto positivo permetterà  di aprire la strada all’erogazione della nuova tranche di aiuti e di lavorare rapidamente su un nuovo piano», scrivono i due presidenti. Messaggi di plauso sono venuti anche dal direttore dell’Fmi, John Lipsky, secondo cui il pacchetto contiene un programma «necessario di aggiustamenti strutturali e fiscali, volto a migliorare le competitivà  del Paese», e dalla cancelliera Angela Merkel.
Se oggi il Parlamento greco approverà  anche le norme di attuazione della manovra, il 3 luglio i ministri delle Finanze sbloccheranno la quinta rata da 12 miliardi della linea di credito già  aperta. L’11 luglio, invece, dovrebbe essere lanciato un nuovo prestito in grado di mettere Atene al riparo dal mercato fino al 2014. A questa seconda operazione, le banche private che già  detengono bond greci (principalmente francesi e tedesche) saranno chiamate a contribuire con un impegno a sottoscrivere nuovamente i titoli che dovessero venire a scadenza.
La notizia è stata accolta positivamente anche dai mercati. Le Borse europee hanno tutte registrato rialzi consistenti. Quelle di Lisbona e Madrid, che vedono allontanarsi lo spettro del contagio, hanno guadagnato più del 2 per cento. Parigi, Milano, e Bruxelles salgono oltre un punto e mezzo. Francoforte registra un +1,21 e Londra +0,97.
In questo clima, la Commissione Ue propone di introdurre una tassa sulla transazioni finanziarie, strumento per reperire risorse in favore del bilancio comunitario tra il 2014 e il 2020. La proposta dovrà  essere presentata al Consiglio e al Parlamento europeo. Il suo iter non si annuncia però facile. Mentre l’assemblea degli eurodeputati è favorevole alla tassa, influenti Paesi come la Gran Bretagna hanno già  espresso la loro ferma opposizione. Francia e Germania sono invece i principali sostenitori della proposta. Sempre la Commissione Ue propone una nuova “Iva europea”: obiettivo, ancora una volta, rimpinguare le casse comunitarie per il bilancio 2014-2020.


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