Alunni stranieri più numerosi degli italiani: sorpasso nel 2050
Roma – Fra alcuni anni gli alunni stranieri potrebbero essere più numerosi di quelli italiani. Un sorpasso che statistici e demografi prevedono nel 2050, che altri anticipano, e che comunque pone interrogativi sui mutamenti e sugli effetti possibili. La stima è riportata dall’indagine della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati presentata oggi a Roma.
Una fotografia degli alunni stranieri in Italia e un contenitore di proposte per l’integrazione di esperti e associazioni da presentare al governo, articolata in un numero consistente di audizioni, durata circa sei mesi, e svolta tra il secondo semestre del 2009 e il marzo 2010, in sette sedute. L’indagine è illustrata da Maria Letizia De Torre, segretario della commissione cultura. Durante l’indagine sono stati ascoltati docenti universitari di sociologia dell’educazione e pedagogia; rappresentanti di centri e associazioni interculturali; rappresentanti dell’Upi e dell’Anci; il capo dipartimento per la programmazione del ministero dell’istruzione, università e ricerca; assessori competenti di enti locali; docenti e dirigenti scolastici; rappresentanti dei mediatori culturali e delle associazioni degli immigrati in Italia, rappresentanti dell’Unicef Italia e il direttore del Consiglio italiano per i rifugiati.
I dati. Anche se la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana, 629.360, secondo le stime del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca al dicembre 2009, non rappresenta una percentuale altissima rispetto ad altri Paesi europei, un grande impatto ha avuto in Italia l’aumento consistente di circa 70 mila alunni all’anno, registratosi nell’ultimo quinquennio, soprattutto perché l’aumento si è concentrato in alcune scuole e territori.
Sempre in base alle elaborazioni di dati svolte nel dicembre 2009 dal Servizio statistico del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è emerso infatti che l’incremento maggiore di presenze di alunni stranieri si è registrato nella scuola dell’infanzia (12,%), seguito da quello della scuola secondaria di primo grado (10, 8%) e da quello di secondo grado (9,3%); nella scuola primaria invece l’incremento registrato è stato minore (7,6%). Dal confronto con gli iscritti stranieri degli ultimi due anni, si è rilevato inoltre che il costante aumento è stato rallentato, visto che nell’anno scolastico 2007-2008 l’incremento era stato del 14,5%, contro il 9,6% registrato nel periodo 2008-2009.
La presenza degli alunni stranieri è quindi un dato strutturale del sistema scolastico italiano, facendo registrare un’incidenza pari al 7% del totale degli studenti, con un valore assoluto di 629.360 unità , rispetto ad una popolazione scolastica complessiva di 8.945.978 unità . È aumentato così, in tutti gli ordini di scuola, anche il fenomeno degli alunni stranieri nati in Italia, che hanno superato nel periodo 2008-2009 le duecentomila unità , con un incremento percentuale di 17 punti rispetto all’anno precedente (40% del totale).
Il 26,2% delle scuole peraltro ancora non rileva la presenza di alunni stranieri: in circa il 47% dei casi, infatti, la consistenza del fenomeno raggiunge il 10% degli iscritti, mentre solo il 2,8% delle scuole presenta un numero di studenti stranieri superiore al 30% degli iscritti. Si riscontra inoltre che circa il 18% delle istituzioni scolastiche ha una presenza straniera compresa tra l’11 e il 20%, mentre nell’82,7% degli istituti di secondo grado la percentuale di studenti non italiani è inferiore al 20%. L’indagine ha avuto modo di confermare inoltre che a livello nazionale è ormai consolidata la maggior presenza degli studenti con cittadinanza rumena, che ha raggiunto il 16,8% del totale degli alunni stranieri, pari a 105.682. La Romania, insieme ad Albania e Marocco, contribuiscono inoltre per circa il 45% al totale del contingente degli alunni stranieri. I paesi di provenienza sono 191. Su 862.453 minori stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2009, il 60% – 518.700 – è nato in Italia.
L’indagine al governo chiede di prevedere risorse certe, dedicate e impiegate non solo per le emergenze, ma anche per costruire modalità di lavoro stabili, diffuse in tutte le scuole italiane. Il Parlamento dovrà fornire indicazioni, al riguardo, all’esecutivo. L’evento viene trasmesso in diretta webtv.
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