Allarme degli editori “vendite in calo”

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Le pagine da sfogliare e lo schermo di un eBook reader. Se è vero che il libro elettronico rappresenta la sfida del futuro intanto bisogna fare i conti con il presente. Che mostra, negli ultimi tre mesi, una crisi del mercato editoriale. Sono molte le questioni da affrontare per Marco Polillo, confermato presidente dell’Associazione italiana editori, che pure è convinto che i libri sopravviveranno. Una vita spesa nell’editoria, su più fronti, per lui: direttore generale di Rizzoli e Mondadori, editore in prima persona e persino scrittore con un romanzo in uscita. Partiamo dalle flessioni nelle vendite e dai problemi delle librerie: «Il timore di un calo è più che giustificato – spiega – confermato dal fatto che aumentano le rese delle librerie, cioè i libri rimandati indietro all’editore perché invenduti. A giorni avremo i dati ufficiali, ma la crisi è innegabile. La preoccupazione non risparmia nessuno: dagli editori, ai quali non può certo bastare un bestseller per trainare il mercato, ai librai indipendenti, fino alle grandi catene. Anche la grande distribuzione, l’unica a guadagnare mercato, si è fatta più prudente nell’acquisto di libri nuovi. Nonostante tutto sono ottimista. A giugno in genere si vendono più libri e la tendenza negativa potrebbe arrestarsi. Poi è evidente che dobbiamo lavorare tutti, come stiamo facendo in collaborazione con il Centro per il libro, per aumentare i lettori. Ma in questo conta anche la politica, che si deve sensibilizzare al tema».
L’altro punto è la rivoluzione digitale che negli Usa ha già  cambiato il mercato, spostando le vendite sugli e-book, spingendo gli agenti e marchi come Amazon a produrre direttamente libri. «Resto convinto che gli editori non debbano aver paura del digitale, ma cavalcarlo, prendendo atto di un cambiamento. Così come è nato il paperback o il supereconomico, adesso è arrivato l’e-book. Il salto si è compiuto quando Rcs, Mondadori e Gems hanno deciso di mettere sul mercato parte del loro catalogo. Il mercato degli e-book tenderà  a crescere, ma l’iPad non sostituirà  il libro cartaceo». Eppure oggi si possono scaricare testi gratis e questo può essere un rischio per gli editori. Così come lo è stato nella musica per le case discografiche. «Certo – continua Polillo – per questo gli editori europei si sono ribellati alla digitalizzazione spinta di Google. Con il concetto che è a disposizione di tutti, si è diffusa l’idea che la rete debba essere gratis. La battaglia dell’Aie per la tutela del diritto d’autore va in questa direzione. Bisogna difendersi dalla pirateria. Se il libro viene diffuso gratuitamente l’editore deve cambiare lavoro. E lo scrittore come sopravvive?». Per regolamentare il mercato è stata fatta una legge sul prezzo dei libri. Non senza malumori, però: «L’Aie ha cercato di trovare punti di mediazione. La legge Levi fissa il tetto dello sconto massimo al 15 per cento e prevede uno sconto ulteriore, fino al 25 per cento, che può essere deciso soltanto dall’editore e del quale potranno usufruire sia i librai che la grande distribuzione». Restano le vendite online: «Quando Amazon è sbarcato in Italia faceva sconti altissimi, il 30-35 per cento. Adesso dovrà  rispettare il tetto del 15 per cento». Quel che sembra patire meno la crisi è il mercato dei diritti degli italiani. Merito anche delle fiere internazionali: «Siamo presenti ogni anno alla Buchmesse di Francoforte e alla London Book Fair. La Book Expo America di New York ha dedicato una giornata all’editoria italiana. A settembre l’Italia sarà  ospite d’onore alla Fiera del libro di Mosca». In un mondo governato dai grandi gruppi editoriali, ci sono anche i piccoli. Che lottano e si moltiplicano, nonostante tutto. «In questa situazione, fanno fatica. Per sopravvivere debbono avere una linea editoriale, ritagliarsi una nicchia di mercato e creare un prodotto impeccabile. La qualità  premia sempre. D’altra parte non credo a una editoria senza editori: l’anarchia non fa bene ai libri. Perché il prodotto sia di qualità  c’è bisogno della mediazione dell’editore».

 


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