by Editore | 16 Giugno 2011 8:06
BERLINO – La crisi greca si è fatta più difficile, i pericoli per il quadro di stabilità del sistema finanziario nell’area dell’euro sono aumentati. Soprattutto perché la connessione tra le finanze pubbliche vulnerabili e il settore bancario presenta potenziali effetti di contagio. Il gravissimo allarme viene lanciato per la prima volta dalla Banca centrale europea (Bce) con il suo financial stability review pubblicato ieri, all’indomani della fumata nera all’Eurogruppo e mentre la protesta sconvolge Atene. I mercati hanno avuto una reazione pesante: l’euro è sceso sotto 1,42 sul dollaro, tutte le Borse europee hanno chiuso in calo, con Milano in ribasso particolarmente forte a meno 2,16 e l’indice settoriale delle banche in Italia che ha ceduto il 3,82%. E ci potrebbero essere ulteriori conseguenze se la Ue non sbloccherà il piano di aiuti: ieri a Bruxelles si parlava di uno slittamento della decisione all’11 luglio, data dell’ultimo Ecofin prima delle vacanze.
La Bce non parla a vuoto, il suo avvertimento ha avuto subito un riscontro: Moody’s ha minacciato di tagliare il rating dei maggiori istituti di credito francesi, i più esposti sul fronte ellenico, e Standard &Poor ha declassato quattro grandi banche greche. Lo spread tra i bond greci e quelli tedeschi è balzato al massimo storico di circa 1500 punti, trascinando nell’incertezza quello dei titoli pubblici irlandesi (spread a 868 punti) e portoghesi.
Saranno due consulti difficili al capezzale dell’Europa, quelli della cancelliera Angela Merkel oggi con Mario Draghi, presidente designato della Bce (contraria a una ristrutturazione del debito greco con partecipazione delle banche private, come chiede Berlino) e domani col presidente francese, Nicolas Sarkozy.
Il rapporto della Eurotower indica gravi, minacciosi rischi alla stabilità finanziaria dell’euro e dell’Europa in cinque punti: primo, appunto la vulnerabilità delle finanze pubbliche e del settore finanziario, con potenziali effetti di contagio. Secondo, i problemi di raccolta del sistema creditizio. Terzo, le perdite delle banche (che devono presto rifinanziare il 30% delle esposizioni) derivanti anche dal declino dei prezzi degli immobili e le difficoltà delle banche, specie quelle dei paesi in maggiori difficoltà di bilancio. Quarto, i rischi di shock associati a inattesi aumenti dei tassi a lungo termine. Quinto, tensioni sui flussi internazionali di capitali, crescita dei prezzi, ritorno degli squilibri.
Non c’è da farsi illusioni, dice in sostanza la Bce: le difficoltà nel programma di consolidamento della Grecia sono cresciute. I rischi alla stabilità finanziaria sono aumentati.
Analisi purtroppo confermata in un lampo dalla minaccia di Moody’s di tagliare il rating di Paribas, Crédit agricole e Société générale: gli istituti francesi sono esposti con Atene per circa 40 miliardi di euro, contro i 24 di esposizione delle banche tedesche.
E’stata del resto la tendenza, ovunque, a vendere titoli di banche, che ha avuto un ruolo determinante nella giornata nera di ieri delle Borse europee. Mentre il volo dello spread tra i bond greci e quelli tedeschi promette nuove tempeste, con effetto – contagio sui bond irlandesi e portoghesi. I poteri politici europei, avverte la Bce, devono affrontare la situazione con coraggio, e con la massima urgenza: non c’è più spazio per fumate nere come quella di martedì all’Eurogruppo se si vuole salvare la valuta e il destino comuni.
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