Venezuela, le sanzioni non spaventano Caracas
Da Caracas Rafael Ramirez, presidente Pdvsa, la compagnia petrolifera statale venezuelana, ha tuonato contro le sanzioni e contro la decisione presa da Washington e ha sottolineato all'”imperialismo” che l’unico deputato a decidere con quali paesi essere amico e fare affari è il governo di Hugo Chavez. Al bando, dunque, ogni ingerenza straniera nella politica estera di Caracas.
“Non sono certo gli imperialisti a poter decidere con chi possiamo fare affari e quali possono essere considerati Paesi amici. Queste sono decisioni che spettano solo e soltanto al popolo venezuelano e a chi lo amministra cioè il governo del presidente Hugo Chavez“, queste sono state le prime parole di Ramirez non appena venuto a conoscenza delle sanzioni.
In ogni caso, lo stesso Ramirez ha fatto sapere che le relazioni fra Teheran e Caracas non si interromperanno. “Abbiamo un governo che definirei coraggioso” ha detto Ramirez che ha aggiunto: “Il nostro presidente è totalmente impegnato per difendere gli interessi nazionali. Anche in virtù di queste ragioni difficilmente ci faremo spaventare” ha concluso il ministro.
Inoltre, sembra che la decisione di Washington abbia ottenuto un effetto contrario da quello sperato tanto che Caracas ha immediatamente fatto sapere che continuerà a mantenere strette relazioni con l’Iran. Non solo. I rapporti non si interromperanno nemmeno con Cuba e Libia.
Il presidente Chavez, invece, ha utilizzato l’arma dell’ironia per commentare le sanzioni imposte dagli Usa. “Sono le benvenute” ha detto il leader bolivariano. Il suo messaggio sul noto social network Twitter è emblematico. “Sanzioni contro la patria di Simon Bolivar?” si chiede Chavez. “Imposte da Washington? Bene, sono le benvenute signor presidente Obama. Non dimentichi però che noi siamo i figli di Simon Bolivar il Libertador del Venezuela“.
Sulla stessa linea anche il ministro degli Esteri venezuelano, Nicolas Maduro, che nello specifico ha definito le sanzioni come “illegali” sottolinenando l’unilateralità della decisione. “Il nostro Paese ha la forza per reagire e affrontare questo tipo di sanzioni”, ha concluso il ministro.
Nel frattempo, Ramirez ha voluto soffermarsi sul perchè delle sanzioni. A suo avviso la nuova misura contro il Venezuela risponde a “un’offensiva statunitense contro i membri dell’Opec (Organization of the Petroleum Exporting Countries). Hanno già ucciso 600mila civili in Iraq per impossessarsi del petrolio, assediano l’Iran e fanno così anche con la Libia. Tutto per controllare il petrolio che è del popolo. Adesso pretendono di aggredirci” ha concluso Ramirez.
Alla fine del discorso Ramirez ha invitato tutti i lavoratori di Pdvsa a ascoltare le parole del presidente Chavez che “indicherà quale sarà la risposta adeguata da dare all’imperialismo. La nostra industria – ha concluso Ramirez – può contare su preparazione, forza e capacità “
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