by Sergio Segio | 16 Maggio 2011 11:00
Dopo la privatizzazione delle forze armate, con il proliferare delle compagnie di mercenari, arriva la privatizzazione dei servizi di spionaggio.
Negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Australia esistono da tempo società private* che forniscono servizi d’intelligence ad aziende e governi, ma la neonata compagnia americana Jellyfish (medusa, in inglese) Intelligence si presenta come una vera e propria Cia privata.
La Jellyfish, presenta nei giorni scorsi con un a conferenza stampa a Washington, è infatti un’emanazione diretta della famigerata e potentissima compagnia di contractors Blackwater/Xe e una reincarnazione del discusso programma di spionaggio militare ‘Able Danger’ (ufficialmente chiuso nel 2000).
Il presidente della nuova società , l’ex ufficiale di marina Keith Mahoney, era il direttore del settore intelligence della Balckwater. Anche il vicepresidente, Michael Yorio, viene da lì. Da ‘Able Danger’ arrivano invece il consigliere militare, l’ex agente segreto militare Tony Shaffer (famoso per aver scritto un’autobiografia poi censurata dal Pentagono), e il direttore tecnico, James D. Smith.
La nuova compagnia vanta un una vasta rete globale di agenti, informatori e infiltrati sparsi in tutti i paesi ‘caldi’, dal Pakistan all’Iran, dall’Egitto alla Somalia, dalla Colombia alla Serbia. Ma il focus della Jellyfish sembra comunque essere il Medio Oriente scosso dalla ‘primavera araba’, dove l’azienda afferma di avere ”risorse umane ben inserite nei gruppi d’opposizione”, vale a dire con quelle forze ‘rivoluzionarie’ che oggi vengono aiutate a salire al potere affinché domani facciano affari con le compagnie occidentali.
Se la rete di spie nelle ‘zone calde’ è il patrimonio umano che la Jallyfish riceve in dote dalla Balckwater, da ‘Able Danger’ la compagnia eredita un know-how informatico in grado di offrire ai clienti software personalizzati per ricevere dati e informazioni riservate tagliate su misura.
Si stima che già oggi il 70 per cento dei budget della Cia venga speso per pagare società private d’intelligence cui l’agenzia ‘esternalizza’ il lavoro. Tra queste non ci sarà però la Jellyfish: Keith Mahoney, ha infatti dichiarato che la sua compagnia non lavorerà per il governo degli Stati Uniti, lasciando intendere che la medusa partorita dalle torbide acque della Blackwater lavorerà in proprio.
A forza di delegare attività d’intelligence tradizionalmente svolte dallo Stato a compagnie private, queste stanno acquisendo informazioni, contatti, strumenti ed esperienza tali da poter operare per conto proprio.
Se finora la privatizzazione dei servizi erogati dallo Stato (istruzione, sanità , trasporti telecomunicazioni, sicurezza, ecc.) ha sacrificato l’interesse pubblico a favore di quello privato, i diritti della collettività ai privilegi di un élite, facile, e inquietante, immaginare cosa accadrà se anche lo spionaggio diventerà un business privato.
* Le principali sono: Stratofr, Site Institute, Intel Center, Jane’s Information Group, Asi Group, Control Risk Group, Global Strategies Group, Global Source, iJet, International Regional Security Agency, Nc4, Olive Group, Secure Solutions International, Specialist Intelligence and Security Services, Kroll, The Steele Foundation , TranSecur, World-Check, Hacklyut, ecc.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2011/05/una-cia-privata/
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