Tutta colpa di Pisapia

by Editore | 21 Maggio 2011 7:24

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MILANO – Buon umore e voglia di sorridere. Chi l’avrebbe mai detto? La prima settimana di choc post elettorale è trascorsa giocando a chi la spara più grossa su Giuliano Pisapia. Il divertissement ha invaso la Rete, ma gli elettori di sinistra che stanno alzando la cresta, per quanti sforzi facciano, non riescono a superare i politici della destra che inanellano una castroneria dietro l’altra nel tentativo di abbassare i toni… per infangare Pisapia.

È esecrabile se il candidato della sinistra non mette il basilico nella pizza margherita, per non parlare del fatto che non alza l’asse quando fa la pipì, però non possiamo non solidarizzare con la signora Matilde Ciccia, la cui vita è stata rovinata dall’avvocato: Pisapia non l’avrebbe difesa in una causa di separazione perché voleva più soldi. Non è uno scherzo, è vera propaganda. Quanti voti può valere la signora Ciccia? Sono impazziti definitivamente? Boh, intanto l’hanno buttata lì, perché la storia dell’avido azzeccagarbugli è comunque più credibile della tesi di Ostellino che sulla prima del Corriere della Sera scrive che Pisapia è «il rappresentante di un comunismo arcaico». Non è nemmeno la trovata più comica. Lo sono di più le promesse a raffica che stanno facendo girare la testa ai milanesi. Come dice Albanese, sembra arrivato il momento in cui a Milano ci sarà  cchiù pilu pe’ tutti: ecopass gratis, sosta libera per i residenti anche sulle strisce blu, fascia oraria allargata per lo scarico merci, blocco delle tasse per cinque anni su immobili, bar e ristoranti, no tax area… Chi ci crede?
Sicuramente peserà  di più sul risultato lo stato confusionale dell’assessore regionale di Trasporti Cattaneo, un attento lettore del programma di Pisapia: «C’è un’idea di città  in cui non mi riconosco, con una famiglia senza distinzioni di sesso, una Milano in cui non c’è più differenza tra uomo e donna». Ermafroditi come se piovesse. Rotondi, ministro per l’Attuazione del programma, ha preso l’aereo per venire a testimoniare la sua vicinanza, poi si è fatto prendere dall’entusiasmo: «Turiamoci il naso e votiamo Moratti». Grazie tante, meglio se restava a casa. Per restare ai gaffeurs, fa tenerezza l’assessore allo Sviluppo del territorio, Masseroli, terrorizzato dall’idea di mangiare gli avanzi nella ciotola per i prossimi anni: «Pisapia è stato a pranzo con gli immobiliaristi, ci spieghi perché». E perché no, visto che potrebbe essere il sindaco dell’Expo 2015?
Il povero vicesindaco De Corato invece continua imperterrito a sgomberare, a imprecare, a dare i numeri, come se non fosse successo niente. Non fa ridere ma è confortante il suo non avere nient’altro da dire. Continua a sparare cifre: «Tutte le occupazioni abusive dei centri sociali hanno provocato un danno erariale per il canone non riscosso di 2,5 milioni di euro e Pisapia se ne frega…» (metà  della bat-casa del bamboccione di donna Letiza). Siccome potrebbero essere gli ultimi, De Corato anche ieri ha collezionato altri tre sgomberi di rom, per dire ai milanesi che con Pisapia «la città  si riempirà  non solo di nomadi ma sarà  sommersa di immondizia come Napoli». Che per lui sono più o meno la stessa cosa. Restiamo tra i big. Matteo Salvini, l’aggressivo leghista incaricato di tentare l’impossibile per diventare vicesindaco, ha avuto un lampo di genio. Nuovi manifesti: «Milano zingaropoli con Pisapia». E un avvertimento: «Più campi nomadi e la più grande moschea d’Europa». Già  detto. Del resto il suo collega Davide Boni, presidente del Consiglio regionale, non ha saputo trovare di meglio: «La sinistra estremista trasformerà  Milano in un bazar».
Il tentativo di associare Pisapia all’invasione delle cavallette difficilmente potrà  funzionare soprattutto dopo la gaffe della Moratti sul passato filo terrorista del suo avversario. Hanno esagerato e non sono più credibili, anche quando la propaganda dice mezze verità . Per esempio sulla nuova moschea, che c’è nel programma di Pisapia, come nei due emendamenti del Pgt già  approvati a luglio con voto bipartisan dal consiglio comunale – quindi anche dalla Moratti. Ma continuano: Pisapia aumenterà  le tasse, darà  più lavoro agli immigrati penalizzando i milanesi, darà  la possibilità  agli stranieri di partecipare ai concorsi e la città  sarà  governata dal Leoncavallo.
Ma questo è niente. Perché poi salta fuori Red Ronnie e confeziona una perla: «Se vince Pisapia me ne vado da Milano». Volevamo uno slogan vincente? 
flI: urso, ronchi e «i piccioni viaggiatori»
Un uomo che cammina in bilico su un filo e la scritta «Arrivederci a dopo i ballottaggi». E’ la foto-simbolo scelta da Urso e Ronchi dopo l’assemblea nazionale dei finiani (100 delegati presenti su 300) che ha deciso di non dare indicazioni di voto al secondo turno. Entrambi hanno già  fatto endorsement per la Moratti e la loro uscita da Fli è questione di giorni. Granata commenta così: «Deve finire la stagione dei falchi e delle colombe, ma soprattutto quella dei piccioni viaggiatori che vanno di qua e di là ».

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