Tettamanzi: resisto agli attacchi e la Cei dice sì alla moschea

by Editore | 25 Maggio 2011 8:27

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ROMA – «Quando intervengo lo faccio come credente e da vescovo dico quel che dice il Vangelo, il testo più umano che ci sia, in cui tutto gioca a favore dell’apertura, del dialogo e dell’umanità . Le reazioni alle mie parole non turbano la mia missione». Il cardinale Dionigi Tettamanzi è sereno mentre presenta in Vaticano le catechesi in vista dell’Incontro mondiale delle Famiglie che si terrà  a Milano nel giugno 2012. Ripete i concetti che gli sono costati un ennesimo, pesante attacco da parte del Giornale, contenuto in un editoriale firmato dal direttore Alessandro Sallusti. «Il messaggio che viene da Milano è un messaggio di speranza per il Paese e di rilancio per le tante cose belle e positive che le persone esprimono: anche io andrò a votare domenica sera o lunedì», scandisce Tettamanzi, dopo aver incassato la solidarietà  della Cei. Nell’editoriale di Avvenire il direttore Marco Tarquinio si dice «letteralmente senza fiato» di fronte all’attacco pensato per «tirare la volata al sindaco uscente di centrodestra menando fendenti ingiusti e scriteriati contro l’arcivescovo di Milano». Tarquinio definisce le accuse a Tettamanzi una «cantonata gigantesca dal punto di vista morale e sul piano politico».

Non è l’unico segnale positivo dal mondo cattolico raccolto ieri dal candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia, che ha incontrato le Acli e altre associazioni raccogliendo più di un applauso: «Abbiamo gli stessi valori», ha detto Pisapia. Che ha spiegato la sua proposta sul registro delle unioni di fatto: «Non deve far paura a nessuno, non significa mettere sullo stesso piano le unioni di fatto con la famiglia sancita dalla Costituzione. Non è una promozione, semplicemente il riconoscimento di una realtà  che esiste». Pisapia, in serata, ha anche annunciato la presentazione di un esposto in Procura contro «le azioni deliberatamente orchestrate dirette a screditare il candidato sindaco e il suo programma elettorale», sulla base di numerose segnalazioni ricevute dai cittadini: finti operai che dichiarano di prendere le misure per la costruzione della «moschea di Pisapia», rom che distribuiscono volantini dal contenuto falso spacciandosi per sostenitori di Pisapia o che vagano con abiti e borse sporchi e maleodoranti e che sono immancabilmente equipaggiati con shopper arancioni con la scritta “x Pisapia”… Sul fronte opposto Letizia Moratti, che ieri ha proseguito nella strategia delle passeggiate in città  insieme al suo predecessore Gabriele Albertini, ha fatto approvare dalla giunta comunale una informativa sull’abolizione dell’Ecopass per i residenti e sul parcheggio gratuito dentro le strisce blu.
Ma anche ieri sono rimasti centrali i temi dell’immigrazione e della moschea. «La maggior parte degli immigrati a Milano è di religione cattolica – ha commentato Tettamanzi – ma è in vista anche l’Expo: avremo tanti visitatori, alcuni saranno islamici. Non pensiamo che qualcuno di loro avrà  voglia di pregare?» Sul tema della moschea è uscito allo scoperto anche monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei: «La costruzione di una moschea risponde diritto fondamentale della libertà  religiosa, che è poter disporre di un luogo di culto». Ancora, Tettamanzi ha commentato lo slogan «Zingaropoli» che campeggia sui manifesti elettorali di Lega e Pdl. «Mi sembra una boutade: quanti sono gli zingari davvero a Milano? Bisognerebbe contarli. E quanti sono i milanesi al cento per cento? La gente magari ha paura degli islamici, ma questa paura nasce dal fatto che non ci si conosce. Bisognerebbe agire non mossi dalla paura ma dalla razionalità ».

 

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