Sky caccia Current Italia dal satellite

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Sky chiude Current tv Italia. E Al Gore, l’ex vicepresidente degli Stati uniti che sei anni fa con Joel Hyatt ha fondato il network di informazione indipendente, vola a Roma a denunciare la decisione della Newscorp di Rupert Murdoch definendola «un abuso di potere». Una decisione che avrebbe motivazioni domestiche, e cioè l’intenzione di Sky Italia di ricucire con Silvio Berlusconi, ma soprattutto, denuncia Gore, è una ritorsione per il programma dell’anchorman liberal Keith Olbermann che riprenderà  su Current Usa tra un mese. Olbermann è un nemico giurato di Fox News al punto da gestire un blog dove fa di continuo il verso alla tv di Murdoch, foknewschannel (Fok sta per friends of keith).

Ieri Al Gore ha tenuto una riunione a Roma al termine della quale Current ha deciso di lanciare una campagna di pressione sull’amministratore di Sky Italia Tom Mockridge, l’uomo che giusto tre anni fa aveva presentato il nuovo network anche nel nostro paese con grandi aspettative. Il primo spot è stato diffuso ieri sul sito di Current e nei social network dove si incontra la comunità  dei suoi telespettatori. Lo slogan: «Se vuoi continuare a guardarci, stasera non farlo». Perché ieri sera Gore è stato ospite a Annozero (troppo tardi per il manifesto) di Michele Santoro, il giornalista italiano che proprio attraverso Current aveva diffuso il suo spettacolo Rai per una notte.
Gore, vice presidente ai tempi di Bill Clinton e premio Nobel per la pace 2007, ha spiegato che la decisione improvvisa di Sky Italia è dovuta soprattutto a ragioni americane. «C’è stato detto – ha raccontato – che la decisione è stata presa direttamente dalla sede centrale di New York e che la ragione è il programma di Olbermann». Il programma, Countdown, è andato in onda per otto anni a ora di cena sul canale via cavo Msnbc. Olbermann ha uno stile molto popolare che mischia notizie e battute, ha seguito le presidenziali vinte da Obama ed è stato frequentemente accusato di partigianeria dai commentatori conservatori. Specialmente dal più celebre tra questi, Bill O’Reilly, campione di incassi sulla Fox, che lo detesta al punto da rifiutarsi di pronunciarne il nome. L’anno scorso però Olbermann ha avuto problemi anche con la Msnbc che lo ha accusato di aver violato le regole aziendali per aver contribuito con una donazione alla campagna di medio termine di tre membri del congresso democratici (una delle quali era la deputata Gabrielle Giffords, vittima a gennaio di un attentato quasi mortale). Il suo programma è stato sospeso ma una mobilitazione online ha costretto il presidente di Msnbc a riammetterlo: è probabilmente questo il precedente che sta ispirando adesso la campagna di Al Gore. A gennaio di quest’anno però Olbermann ha annunciato la rescissione del contratto e l’intenzione di trasferire il suo Countdown su Current dove riprenderà  il 20 giugno. «Da noi Keith sarà  libero di fare tutte le donazioni che vorrà », ha detto Gore presentandolo alla stampa. E proprio ieri Olbermann era al Late Show di Letterman per lanciare la trasmissione. «Andiamo fino in fondo – ha detto – ci batteremo in Italia, ci batteremo con fiducia e con forza per difendere il nostro network a qualsiasi costo, lotteremo nei mari e sulle spiagge, nei campi e nelle strade, sulle colline e ovunque senza mai arrenderci. Rupert sei avvertito!».
Oltre che negli Usa, e attraverso internet, Current trasmette via satellite in Sud Africa e in Gran Bretagna attraverso Sky, ma non in maniera esclusiva (c’è anche Virgin Media). Ieri Gore ha denunciato l’operazione italiana anche con un’intervista al Guardian, avvertendo gli inglesi sul metodo di lavoro di Murdoch che proprio a Londra sta perfezionando l’acquisto della totalità  di BSkyB. In Italia ha aggiunto che «Newscorp sta tentando di entrare nel mercato del digitale terreste e dunque non si sente a suo agio in conflitto con Berlusconi». Da qui la decisione di chiudere con il network che ha trasmetto tra le altre cose il documentario Citizen Berlusconi, rimasto inedito in Italia per molti anni. Sky Italia ha spiegato invece che la decisione di non rinnovare il contratto ha esclusivamente motivazioni commerciali perché Current ha «richiesto un aumento dei corrispettivi pari al doppio di quelli attuali» a fronte di un calo di ascolti nel 2011 «del 40% nel prime time». Current ha ulteriormente replicato spiegando che la comunicazione dello stop è arrivata prima ancora che si cominciasse a parlare di cifre e che la flessione degli ascolti è riferita solo ai primi quattro mesi del 2011 «a fronte di un aumento del 550% sull’intero anno di programmazione 2009-2010».


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