Sciopero Cgil in 130 città , tensione a Genova

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ROMA— Cortei, città  bloccate, scontri e qualche ferito. Ma soprattutto una guerra di cifre. La Cgil archivia il suo primo sciopero generale sotto la guida del neosegretario Susanna Camusso, tra le polemiche. Quelle sui numeri, sollevate da Cisl e Uil, che alla manifestazione non hanno aderito, ma anche da due ministri, quello del Lavoro, Maurizio Sacconi e quello della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. Eppure Camusso, dal palco di Napoli, una delle 130 città  interessate dalla manifestazione, aveva tentato di rompere l’isolamento prima rivolgendosi a Confindustria, impegnata oggi nell’Assise di Bergamo: «Dopo due anni che (Confindustria) ha sbagliato politica — aveva detto —, ha lavorato per accordi separati e ha scelto la strada più pericolosa, quella delle deroghe, non è tempo di bilanci? Da Bergamo vi chiediamo di cambiare pagina e dire che si riparte dal lavoro e dai diritti» . Poi Camusso, cogliendo l’appello alla riconciliazione sindacale fatto dal presidente della Repubblica, era passata a Cisl e Uil: «Napolitano ha ragione, l’unità  dei sindacati è necessaria» . E aveva aggiunto: «Cisl e Uil hanno ragione quando dicono che non ci può essere intolleranza tra noi. Ma non si può parlare di unità  â€” aveva concluso— e poi fare accordi separati. Si può voltare pagina: se c’è una responsabilità  di Cisl e Uil, è quella di non aver provato a cambiare, ma insieme possiamo» . La replica non si è fatta attendere: «Fino a quando la Cgil non prenderà  le distanze in maniera netta e chiara da certa violenza verbale e fisica, che anche oggi (ieri per chi legge, ndr) si è manifestata nei confronti di Cisl e Uil, non si potranno ricreare le condizioni per un percorso di dialogo costruttivo e di iniziative unitarie» . Il riferimento è a quanto è avvenuto a Bergamo, dove una bandiera della Cisl è stata oggetto di un tentativo di incendio. Mentre a Bologna è stata imbrattata una sede della Uil. Episodi da cui la Cgil ha subito preso le distanze ma che hanno spinto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, a bollare tutto come «baraonde che non servono a risolvere nessun problema» . Per il resto la manifestazione è riuscita a paralizzare Roma, che però «soffriva» anche dei blocchi stradali per la visita del sottosegretario Usa, Hillary Clinton. Ma a creare disagi è stata soprattutto la manifestazione studentesca, il cui andamento è stato volutamente improvvisato. Mini-cortei hanno bloccato la circolazione in diversi punti: dal Muro Torto ai binari della stazione Termini. Traffico fermo anche a Milano, qui un corteo non autorizzato di studenti ha fatto irruzione negli uffici di Equitalia, concessionaria della riscossione. Stesso obiettivo anche a Torino, mentre a Bologna circa 200 ragazzi hanno interrotto l’attività  in vari negozi. Ma gli scontri più seri sono avvenuti a Genova nei pressi della stazione Principe, dove si trovava un gruppo di 300 persone dei centri sociali e anarchici: una ventina i feriti. La Cgil non ha diffuso cifre ufficiali circa l’esito complessivo delle 130 manifestazioni (anche se vocifera di circa un milione) ma percentuali relative ai singoli settori. Nella funzione pubblica, ad esempio, per Cgil ha scioperato il 58%dei lavoratori delle 500 aziende campione, per il Dipartimento della funzione pubblica, il 13,41%degli impiegati statali, per la Cisl Fp, solo il 5,1%. Duro il commento di Brunetta: «Quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata solo la fiacca celebrazione dell’ennesimo sciopero “allunga weekend”» . E Sacconi: «Mi auguro — ha commentato — che la bassa adesione allo sciopero che si sta registrando tanto nel pubblico quanto nel privato induca la Cgil a riflettere davvero sulla linea fin qui seguita» . 


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