Rimpasto, stop di Napolitano “Il governo riferisca alle Camere”

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ROMA – La composizione del governo e la maggioranza che lo sostiene sono cambiate. Quindi, dopo la nomina dei nuovi sottosegretari, è necessario un passaggio parlamentare che certifichi il nuovo assetto. Giorgio Napolitano non usa molte parole per chiedere a Silvio Berlusconi, dopo la nomina dei nuovi sottosegretari, di presentarsi al più presto davanti a deputati e senatori. Lo chiede al premier con una breve nota del Quirinale, che per prima cosa ricorda che «il presidente della Repubblica ha proceduto alla firma dei decreti di nomina di nove sottosegretari di Stato, la cui scelta rientra come è noto nella esclusiva responsabilità  del presidente del Consiglio dei ministri». 

Il capo dello Stato aggiunge però di avere «rilevato che sono entrati a far parte del governo esponenti di gruppi parlamentari diversi rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche». Dunque, conclude il Quirinale, «spetta ai presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio valutare le modalità  con le quali investire il Parlamento delle novità  intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo». 
Toccherà  allora a Gianfranco Fini e a Renato Schifani trovare il modo di fare la verifica parlamentare. La risposta del presidente della Camera è arrivata subito. Fini, durante la presentazione del suo ultimo libro ha detto: «Il presidente della Camera non commenta in pubblico una nota del Quirinale, anche perché è rivolta ai presidenti di Camera e Senato». 
Napolitano nella giornata di ieri si è occupato però anche di referendum e conti pubblici. Nel primo caso, ricevendo al Quirinale Lorenza Lei, nuovo direttore generale della Rai, e il presidente del Cda Paolo Garimberti, li ha invitati a dare subito il via all’informazione pubblica sui referendum di giugno. Alla Rai, Napolitano ricorda che bisogna passare «alla piena e tempestiva attuazione del regolamento approvato dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e alla necessaria informazione sulle modalità  di svolgimento della consultazione referendaria». Un invito, almeno per la sua seconda parte, subito raccolto dalle emittenti pubbliche che da ieri sera mandano in onda gli spot sui tempi e i modi del voto referendario. 
Ma Napolitano, parlando ai candidati del premio David di Donatello, si è occupato anche dei conti dello Stato. Di fronte all’ipotesi di una manovra correttiva, il presidente della Repubblica lancia un nuovo messaggio all’esecutivo, invitandolo a guardare di più alla composizione della spesa pubblica. Il presidente, infatti, spiega di essere fiducioso, ma non bisogna «smarrire la consapevolezza delle difficili prove che attendono il Paese, compreso l’indispensabile abbattimento del debito pubblico, nell’ambito degli impegni europei, e quindi sapendo che si imporranno ripensamenti delle politiche di bilancio e delle priorità  della spesa pubblica.

 


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