Quei Comuni del Nord dove la Lega si gioca tutto

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MILANO – La roccaforte Milano è sempre più traballante. In caso di sconfitta, per il Carroccio sarebbe il boccone più amaro da mandare giù. Un terremoto politico che farebbe sentire gli scossoni anche a livello nazionale. Ma la Lega, ormai, sembra aver puntato le proprie carte altrove: su una manciata di Comuni e Province (Mantova) dove i candidati di centrodestra in corsa sono del Carroccio. È lì che questo ballottaggio assume il valore di un test fondamentale, l’esame definitivo per la battaglia del Nord. A cominciare da Varese, terra verdissima, costretta però dopo anni al secondo round. Nella culla del leghismo, dove il sindaco uscente Attilio Fontana ha comunque sfiorato il 50%, Umberto Bossi ha concluso la campagna. Dando forfait, per la terza volta in tre giorni, a Milano. Sorvegliati speciali: tre Comuni in Lombardia dove il Carroccio ha deciso la corsa in solitaria e dove ha superato il candidato del Pdl. Prove generali da separati in casa, ma anche di ribaltone per il centrosinistra.

Al primo turno su 51 comuni lombardi in cui la Lega si è presentata divisa dai berlusconiani, il risultato è stato di 9 candidati eletti, 39 sconfitti e 3 finiti al secondo round. Ma il tentativo, in molto casi, è stato chiaro: smarcarsi dal Pdl nonostante la consapevolezza di non farcela. In Lombardia sotto la lente dei lumbard sono i ballottaggi di Desio, Nerviano e Rho, dove a correre sono loro uomini. Senza Pdl. La Padania ha definito Desio un «banco di prova importante per la Lega», un «simbolo di riscatto». Nel Comune brianzolo, i consiglieri leghisti hanno unito le loro firme a quelle dell’opposizione per mandare a casa il sindaco pidiellino. Sullo sfondo, le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Silvio Arienti, però, è in svantaggio (20,5%) sul candidato di centrosinistra Roberto Corti, che è a oltre il 37.
Partita interessante ma difficile a Rho, dove sorgerà  Expo 2015. Anche in questo caso si è disintegrata la maggioranza. Il leghista Fabrizio Cecchetti ha superato il primo turno ai danni degli ex azzurri: si è fermato al 27,8% contro il 38,2 del centrosinistra. E tra il Carroccio e il Pdl volano gli stracci. Il centrosinistra sogna lo storico ribaltone anche ad Arcore. A casa del premier, Piera Colombo è in vantaggio di sei punti sul leghista Enrico Perego, appoggiato anche dal Pdl. In Piemonte va al voto il Comune di Novara, terra del governatore Cota. Mauro Franzinelli, segretario provinciale della Lega (sostenuto anche da Pdl), è in vantaggio di 14 punti, ma il Carroccio aveva conquistato il municipio al primo turno nelle ultime due tornate. Caso interessante a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma. Il candidato leghista è avanti, e, nei giorni scorsi, ha addirittura chiesto il voto ai romeni con volantini scritti nella loro lingua: il mondo alla rovescia. In Veneto si guarda a Montebelluna (Treviso). Al primo turno c’è stato un equilibrio tra il leghista Marzio Favero e Lucio De Bortoli di centrosinistra. Dove andrà  il 20 per cento del Pdl? Al voto anche la Provincia “rossa” di Mantova, dove il candidato è un leghista (qui il centrodestra corre unito) e dove c’è un testa a testa con Alessandro Pastacci del centrosinistra.

 


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