“Debito sovrano, Eurolandia rischia il contagio”
ROMA – Debito sovrano: il rischio-contagio sussiste, è «tangibile» e grava su Eurolandia, scrive il Fondo monetario internazionale. In compenso, la ripresa c’è, «si consolida» e quest’anno il Pil dell’area crescerà dell’1,8%.
Allarme-inflazione: le tensioni sui prezzi aumentano. La Bce corregge le stime al rialzo (2,5% nel 2011), teme contraccolpi sull’economia.
Due bei problemi per Mario Draghi, il candidato italiano al vertice della Banca centrale europea: sul suo nome si pronuncerà lunedi l’Eurogruppo. Il presidente Jean Claude Juncker chiede «decisioni rapide». L’Olanda nicchia: il ministro delle Finanze Jan Kees de Jager si dice «preoccupato» per gli equilibri tra Nord e Sud dell’Europa all’interno del board. Gli risponde a distanza il collega tedesco Schauble: «Suppongo che sarà un buon presidente». L’ultima parola è dei capi di stato e di governo Ue, nel vertice di giugno: «Sono sicuro che confermeranno la candidatura. Questo la dirà lunga sul prestigio internazionale dell’Italia», assicura il premier Silvio Berlusconi.
Debito sovrano e prezzi surriscaldati. Il Fmi ricorda che nel novembre 2010, quando si è deteriorata la crisi bancaria irlandese, il rischio sovrano ha finito per estendersi «contagiando anche altri stati, come Italia e Belgio». In quel momento gli spread (cioè i differenziali di interesse) dei titoli di Stato erano impazziti. Tuttavia l’effetto contagio sull’economia reale «è rimasto largamente confinato ai paesi colpiti» direttamente dalla crisi, oltre all’Irlanda, anche Grecia e Portogallo. «L’Italia è immune», assicura comunque il ministro Maurizio Sacconi. Se ci fosse stato un governo di sinistra, invece, «saremmo nelle condizioni della Grecia». Condizioni critiche, in verità . Per la prima volta il Fmi si dice disponibile ad allungare i tempi del prestito: «Siamo aperti all’idea». Si parla di nuovi aiuti per 60 miliardi. Lunedi l’Eurogruppo varerà anche il piano di sostegno al Portogallo, già quantificato in 78 miliardi. La Commissione Ue sostiene che la situazione dei debiti sovrani minaccia la ripresa. L’allarme sarà contenuto nelle previsioni di primavera previste per oggi.
Preoccupata per l’inflazione, la Bce nel suo Bollettino continua a reclamare riforme e risanamento. I piani di riassetto dei conti pubblici, concordati in sede Ue, stanno mostrando «un’evoluzione disomogenea» tra i diversi paesi. C’è il rischio che, in alcuni casi, «non vengano conseguiti» gli obiettivi di bilancio definiti con l’Ecofin. Diventa quindi «essenziale» che tutti i governi rispettino gli impegni presi per il 2011. Ove necessario, devono essere rapidamente intrapresi «ulteriori interventi correttivi per assicurare progressi nella sostenibilità delle finanze pubbliche». Secondo la Bce «l’attuazione di politiche credibili è fondamentale, date le pressioni che si continuano a osservare nei mercati finanziari». Ma è indispensabile anche per assicurare la ripresa che appare invece frenata proprio dagli squilibri di bilancio. L’economia comunque va, quest’anno il Pil di Eurolandia dovrebbe crescere dell’1,7% circa. Gli ultimi dati sulla produzione industriale dicono che a marzo è tornata negativa (meno 0,2%), ma su base annua sale del 5,3% ; in Italia il dato mensile è più 0,4%, l’annuale è più 1,3. In ribasso la disoccupazione (dal 9,8 al 9,5%). Al momento la politica monetaria resta «accomodante».
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