Omofobia, Rodotà : “Stanno ricomparendo gli stereotipi”
FIRENZE – “Dopo un periodo di abbandono degli stereotipi, in troppi contesti questi stereotipi stanno ricomparendo in forme che accompagnano l’omofobia”. Secondo Stefano Rodotà , giurista ex garante della privacy, la società italiana non è ancora immune dalle discriminazioni a seconda dell’orientamento sessuale. A tal proposito, ha aggiunto Rodotà nel corso della conferenza internazionale ‘Eguaglianza e giustizia. I diritti lgbti nel XXI secolo’ in corso a Firenze, “è di oggi la notizia che alla motorizzazione civile di Brindisi è stato negato a un uomo il rinnovo della patente perché risulterebbe inabile a guidare a causa della sua omosessualità ”. Anche il mondo della comunicazione, secondo Rodotà , non è esente da utilizzare un “linguaggio quotidiano delle stigmatizzazioni che fa precipitare gli altri nelle categorie che non attingono alla pienezza della dignità ”.
Alla conferenza, che si è tenuta presso l’Istituto degli Innocenti, ha partecipato anche Laurens Jolles, rappresentante per l’Italia dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Secondo Jolles, “sono in crescita le persone che chiedono protezione umanitaria in seguito alle discriminazioni subìte per il loro orientamento sessuale”. Purtroppo, ha aggiunto, “i centri d’accoglienza immigrati spesso tendono a sottovalutare questa tipologia di discriminazione” tanto che “talvolta la discriminazione si registra negli stessi centri d’accoglienza”.
Alla conferenza ha partecipato anche l’assessore alle politiche sociali della regione Toscana Salvatore Allocca: “La regione ha dimostrato, con atti concreti, di avere una grande tradizione di impegno in questo campo”. Tra le tante azioni, “nel 2004 siamo stati i primi in Italia a dotarci di una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, la numero 63. Qualche anno più tardi, nel 2009, abbiamo creato un settore dedicato, in seno alla presidenza, con lo scopo di dare più organicità alle azioni in materia di politiche contro le discriminazioni”.
L’assessore Allocca ha concluso affermando che “la libertà non è il frutto di scelte individuali ma è un avanzamento collettivo. Le diversità e le differenze oggetto di discriminazione non sono più soltanto quelle che si sono affermate nella nostra società . Se ne affacciano altre, basate ad esempio anche sulle caratteristiche estetiche delle persone. La nostra società rischia di modellarsi sulle differenze e sulle discriminazioni. Occorre invece un impegno ancora più forte su questo versante, da parte di tutti, per invertire la rotta e costruire una società che si basi sui diritti delle persone e sulla loro libertà di scelta”.
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