Messico, casse piene d’oro

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Un paese su tutti se ne sta accorgendo e sta prendendo le dovute misure: il Messico.
Secondo quanto si apprende dalle ultime notizie infatti, la banca centrale messicana avrebbe fra febbraio e maggio fatto acquisti di oro per oltre 4 miliardi di dollari, pari a poco più di 93 tonnellate del prezioso metallo.

Una spesa corposa, importante, fatta con molta riservatezza e senza nessun annuncio. E grazie a quest’ultima acquisizione , il Messico balza dal settantesimo al trentesimo posto circa nella speciale lista dei Paesi con le riserve d’oro maggiori. Certo, niente se confrontato con lo strapotere (almeno sotto il punto di vista delle quantità  di oro) di Usa e Germania e comunque molto lontano anche dagli standard italiani.

Però è una novità : è la prima volta infatti che un Paese considerato emergente decide di diversificare in questo modo le proprie riserve.

“Sembra un’operazione abbastanza azzardata” dice Niccolò Mancini, trader a Milano. “Soprattutto se consideriamo che il Messico certo non si colloca fra i Paese più ricchi del pianeta ma solo fra quelli attualmente emergenti e si permette di fare speculazioni di questo tipo, anche se poi ce lo vogliono far passare come un nuovo bilanciamento delle riserve: acquistare oro e non dollari Usa. Anche perché sulla valuta statunitense prevale finora una forte incertezza. Fa effetto leggere notizie di questo tipo proprio perché si tratta di un Paese la cui economia si sta ancora sviluppando” aggiunge Mancini.

“Comunque – conclude Mancini – da una banca centrale ci si può aspettare anche questo tipo di operazione. Però in questi ultimi anni si è visto che tutti ma proprio tutti, e lo vediamo anche noi nei nostri comuni, stanno facendo questi giochi finanziari con la scusa che i profitti dei comuni sono bassi e si tenta la via della finanza” conclude Mancini.

La scelta della banca centrale messicana sembra un’astuta mossa per diversificare le riserve statali. Avere molto oro in cassa, però, potrebbe anche essere un fattore positivo per evitare collassi economici che possono far crollare un intero Paese. Come nel caso del Portogallo, possessore di almeno 380 tonnellate di oro e che sta attraversando un momento molto delicato della sua economia.
Proprio per questo alcuni rappresentanti della Cdu tedesca hanno consigliato a Lisbona la vendita di gran parte delle sue riserve in modo da coprire almeno un quinto delle richieste fatte all’Europa per il suo salvataggio economico.


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