L’imbroglione dello Yemen
Le manifestazioni si sono svolte in 17 province con la partecipazione di centinaia di migliaia di yemeniti. L’escalation è successiva alla scadenza del termine fissato dall’opposizione per l’accettazione da parte del Presidente dell’iniziativa proposta dal Consiglio di Cooperazione del Golfo e che prevede le sue dimissioni entro 30 giorni.
I Giovani della Rivoluzione hanno intensificato la loro azione di protesta organizzando un calendario per cacciare il Presidente e il suo regime aumentando le azioni di disobbedienza civile.
Gli scontri sono cominciati a Sanaa quando la polizia è intervenuta contro decine di migliaia di manifestanti, in cammino verso Piazza della Libertà . Gli incidenti si sono verificati quando il corteo ha raggiunto il palazzo del primo ministro. I manifestanti sono stati dispersi con proiettili e gas lacrimogeni, mentre stavano portando fiori e cantando slogan in favore delle dimissioni del presidente yemenita. Mentre altri cortei si svolgevano in tutto il paese, le autorità hanno accusato i manifestanti di voler assaltare il Consiglio dei ministri e il palazzo presidenziale. Il ministero della Difesa sostiene la curiosa tesi che uomini armati avrebbero sparato sui manifestanti dal tetto di edifici di proprietà del leader dell’opposizione, Hamid al-Ahmar.
Intanto permane il mistero sulle condizioni di salute di Saleh e sui reali motivi per cui sarebbe stato “ricoverato in ospedale”…dai sauditi. Risulta infatti che sarebbe stato un elicottero saudita a condurlo in ospedale.
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