Landini: “Ha prevalso l’intelligenza dei lavoratori ma noi non sigleremo”

by Editore | 4 Maggio 2011 6:55

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TORINO – Marizio Landini, segretario generale della Fiom, è nel mirino di Bonanni e di Cremaschi, per dire il sindacato moderato e quello radicale. Landini, chi ha vinto alla ex Bertone? «Ha vinto l’intelligenza dei lavoratori che non hanno accettato la pistola puntata alla tempia da parte dell’azienda». E’ stata una scelta intelligente votare un accordo che la Fiom giudica inaccettabile? «Noi non firmeremo mai l’esito di un referendum che non è libero, che si è svolto sotto il ricatto di perdere il lavoro. Ma giudichiamo intelligente la scelta di quei lavoratori che hanno deciso di rifiutare il ricatto». E se la Fiat non si accontentasse del sì di ieri? Se chiedesse la firma della Fiom? «Allora vorrebbe dire che la Fiat non vuole fare l’investimento. Che fa politica, che cerca pretesti e scuse come Bertoldo». Ma voi firmereste? «Non abbiamo firmato a Pomigliano e Mirafiori accordi che giudichiamo illegittimi. Abbiamo anche chiesto che la magistratura lo stabilisca. Non si capisce come possano chiederci di firmare alla ex Bertone». Crede che dopo questa vicenda la Fiom sia più forte o più debole? «Mi pare che gli attuali delegati godano di grande prestigio in fabbrica e quelli di loro che sono iscritti alla Fiom hanno apprezzato la nostra posizione». Bonanni dice che alla ex Bertone avete preso una batosta e che a questo punto anche la Fiom dovrebbe firmare.. «Non capisco da dove Bonanni tragga questa sua convinzione. Constato che i suoi, a furia di firmare, alla Fiat hanno cancellato i contratti, sia aziendali che nazionali, e ora hanno fatto sparire anche le rsu. Non mi sembra un risultato di cui un sindacalista possa andare fiero». Che cosa risponde a chi vi fa notare che con il braccio di ferro con la Fiat state perdendo iscritti? «Che non è vero. Aumentiamo in media del 9-10 per cento». Nella Fiom non tutti sono d’accordo sulla scelta compiuta alla ex Bertone. Non teme una spaccatura interna? «La Fiom, a differenza della Fiat, è un’organizzazione trasparente e dunque i dissensi emergono all’esterno». Secondo lei alla Fiat no? «La Fiat è l’ultima organizzazione leninista, non lo permetterebbe mai». Da voi invece la polemica è forte. C’è chi vi accusa di aver tradito il mandato dell’organizzazione. Come risponde? «Che la Fiom ha mantenuto fede alla linea decisa. Non firmeremo accordi che vanno contro le leggi italiane ed europee e dunque la Fiom come organizzazione non firmerà  nemmeno alla Bertone. Non so di che cosa sta parlando chi ci critica su questo punto». Cremaschi dice che alla ex Bertone bisogna sconfessare i delegati.. «Non lo commento». Ieri avete perso un ricorso in magistratura. Federmeccanica vi invita a riflettere. Lo farete? «Vorrei che tutti riflettessero. Anche nel ricorso perso il magistrato giudica valido il contratto del 2008 che Federmeccanica ha disdetto. E’ chiaro che non si risolvono i problemi sindacali in tribunale. Ma se uno viola la legge è giusto che intervenga il tribunale». Come se ne esce? «Con regole certe sulla rappresentanza in fabbrica. Regole che stabiliscano chi e quando ha diritto di firmare. Che impediscano gli accordi separati. Noi siamo pronti a trattare. Federmeccanica è d’accordo?».

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