L’autostrada delle bici mai più code e smog

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Sarà  lunga una buona sessantina di chilometri, unirà  Dortmund e Duisburg, i due centri del popoloso bacino della Ruhr. È l’antico cuore industriale e operaio del paese e il centro del Nordreno-Westfalia, lo Stato più popoloso della federazione, e quindi anche il più afflitto da code e ingorghi. Per cui il governo locale si sta decidendo a estremi rimedi: la bicistrada, appunto.
Si chiamerà  Radschnellweg Ruhr, o Radler B-1, non è stato ancora deciso. Per tutti i sessanta chilometri, sarà  larga ben cinque metri, abbastanza – dicono gli esperti di traffico della capitale regionale Duesseldorf – per assicurare uno scorrimento veloce e senza intoppi al numeroso popolo dei pendolari che ben volentieri sceglierà  la bicicletta al posto dell’auto. La bicistrada correrà  quasi ovunque più o meno parallela all’autostrada federale A40, quella appunto che collega Dortmund e Duisburg, ma che da arteria di scorrimento veloce è diventata nel linguaggio popolare la “Autobahn delle lumache”: troppo traffico, troppe code, troppi ingorghi e ritardi sul lavoro e al ritorno dal lavoro. E anche troppo inquinamento.
Non sono fantasie, il progetto è già  varato. Il ministro dei Trasporti locale, il socialdemocratico Harry Voigtsberger, ha fretta. Il Regionalverband Ruhr, l’azienda che gestisce i trasporti urbani e regionali nell’antico bacino minerario e industriale, commissionerà  uno studio di fattibilità  per studiare a livello operativo costi e problemi tecnici della costruzione della bicistrada. Dovrà  essere tutta asfaltata, e scorrere in piano, senza pendenze né curve strette. Non è tutto: la vogliono costruire libera da incroci salvo casi di necessità  assoluta, e assicurarne l’illuminazione serale. È un progetto unico nel suo genere, dice Jens Hapke, dirigente del Regionalverband Ruhr: «Lungo il percorso tra le due città  vivono almeno due milioni di persone, molte delle quali già  oggi spesso preferiscono usare la bicicletta anziché l’auto per spostarsi ogni giorno da pendolari». In futuro, la bicistrada del bacino della Ruhr potrebbe fare scuola anche se già  in Inghilterra ci sono esempi, ma intraurbani.
Utopie e illusioni? A Duesseldorf dicono di no. L’emergenza traffico sembra dar loro ragione: nessun’altra parte della Germania è semiparalizzata ogni giorno dalle code autostradali, che, sommate, a volte raggiungono lunghezze-record sui 340 chilometri e oltre. Il che vuol dire che, inquinamento a parte, la velocità  commerciale extraurbana delle auto è scesa a medie bassissime, sui 31 km orari, poco più di metà  dei 51,3 kmh della media nazionale. Disponendo di biciautostrade non si sarebbe certo più lenti. Le premesse della mobilità  a pedali in Nordreno-Westfalia le hanno costruite da decenni: investimenti per 1,4 miliardi di euro, una rete di strade per bici e piste ciclabili di 7700 chilometri, scusate se è poco.


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