by Editore | 26 Maggio 2011 7:55
MILANO – Alle dieci di questa mattina Letizia Moratti, il sindaco uscente, si accomoderà sulla poltroncina di Sky per l’ultimo confronto elettorale. Ma sarà sola, davanti ad un’altra poltroncina vuota. Giuliano Pisapia, lo sfidante che al primo turno l’ha staccata di quasi sette punti, non ci sarà , come annunciato. Il campo di Sky – per lui – è “squalificato” dopo la conclusione del precedente dibattito, quando il canale non gli ha dato diritto di replica alle accuse false del sindaco Moratti. Che ieri ha ripetuto il suo mantra: «Domani (oggi, ndr) avrei posto le mie scuse a Pisapia a Sky, ma lui non c’è, sui programmi scappa».
Non basta, evidentemente, la replica di Pisapia: «Sarebbe bastato inviarmi un biglietto privato di scuse, non servono le telecamere». E ancora, ricorda Pisapia alla Moratti, che aspetta ancora di sapere «chi le ha suggerito le strategie e chi si è molto agitato intorno a lei affinché quelle ingannevoli informazioni venissero pubblicate». Insomma, a tre giorni dalle urne le posizioni restano ferme, anche se ieri Pisapia si è spinto in un pronostico: «La Moratti va a Sky? E io vinco le elezioni». Non lo scalfiscono, sembra, neanche le quotidiane iniezioni di accuse apocalittiche del centrodestra. Ieri si segnalava quella di Massimo Corsaro, vicepresidente vicario del Pdl alla Camera che ai microfoni di “KlausCondicio” ha affidato la sua profezia: «Se vincesse Pisapia le condizioni di sicurezza sulle strade peggiorerebbero, favorendo la prostituzione trans, la tratta delle clandestine, il traffico di stupefacenti e i rischi di violenza per le donne». Non la pensa così Famiglia Cristiana, il settimanale dei Paolini che, con un editoriale, prende una posizione netta: «Milano non rischia nulla di terribile, anzi può darsi che si realizzi, nel caso vinca Pisapia, qualcosa di quanto propone da anni la Chiesa Ambrosiana, in difesa degli ultimi arrivati, in particolare proprio quei rom così trasformati in incubo».
Non solo un endorsement per il candidato del centrosinistra, quello del settimanale più diffuso nelle parrocchie, ma anche una rampogna alla parte opposta. Parla di «arroganza delle forme, fino al ridicolo delle sostanze», l’editorialista Del Colle, citando «le (finte) interviste del presidente Berlusconi». Questa vigilia di ballottaggi non è più solo materia da commenti. Ieri i legali di Pisapia hanno depositato un esposto contro ignoti per denunciare gli episodi – «sotto un’unica regia» – di una campagna diffamatoria a base di finti rom e finti giovani contestatori che girano la città disturbando la gente e invitando a votare per lui. I reati che si ipotizzano nella denuncia – su cui ha aperto un’inchiesta il procuratore aggiunto Armando Spataro – sono di sostituzione di persona, abuso della credulità popolare, diffusione di notizie false per turbare l’ordine pubblico. C’è anche la testimonianza di una ragazza che avrebbe riconosciuto in una finta rom la madre di un suo amico, che avrebbe ammesso di lavorare per la “contro-campagna”. Spataro è titolare anche del fascicolo sulle aggressioni denunciate dai sostenitori di entrambi i candidati. Martedì scorso, un nuovo episodio: un supporter di Pisapia, imprenditore camerunense, durante un’intervista per strada è stato preso a schiaffi. Infine ieri sera, Bossi è stato atteso invano alla grigliata per la Moratti. Il leghista Matteo Salvini che ha portato i saluti del Senatùr, lui non si è visto.
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