Il Viminale sospende la circolare sui permessi di soggiorno

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La circolare del 24 maggio, spiega Vera Lamonica, “recepiva correttamente la decisione del Consiglio di Stato sulla sanatoria del 2009. Una sanatoria che aveva visto esclusi dall’assegnazione dei permessi di soggiorno, per effetto della cosiddetta circolare Manganelli, i lavoratori stranieri che avevano avuto un precedente ordine di espulsione”. La circolare del 24 maggio, prosegue, “stabiliva l’obbligo per gli Sportelli Unici di adeguarsi e di riconvocare lavoratori e datori di lavoro per concludere l’iter del rilascio, mettendo così fine alla condizione di sofferenza e di procurata illegalita’ di migliaia di lavoratrici e lavoratori, valutati in almeno 30 mila persone”.

Nella circolare del 26 maggio si invitano le Prefetture a considerare temporaneamente sospese le indicazioni precedenti “in relazione alla necessità  di effettuare ulteriori e più approfondite valutazioni sull’argomento, per corrispondere compiutamente ai numerosi quesiti interpretativi relativi alla richiamata circolare. Si fa riserva di fornire, a breve, definitivi chiarimenti”.
Un dietro-front per certi versi inspiegabile. Per la Cgil si tratta di “confusione e pressapochismo”. Mentre gli avvocati di Progetto Diritti parlano di “comportamento ondivago che crea ulteriori danni e incertezze per i lavoratori stranieri e per i loro datori di lavoro. Chiediamo di dare immediata e generale attuazione a quanto indicato dal Consiglio di Stato e che i lavoratori stranieri già  condannati per inottemperanza all’ordine di espulsione vanno tutti ammessi alla procedura di regolarizzazione del 2009.”

“Stiamo valutando cosa fare. Il prefetto di Brescia ha convocato i nostri avvocati, i sindacati e la diocesi per informarli della situazione e ha promesso a breve un chiarimento definitivo”, commenta Umberto Gobbi, presidente di “Diritti per tutti”, l’associazione che dallo scorso settembre si batte per tutelare i diritti dei migranti “truffati” con la sanatoria del settembre 2009.
“Stato confusionale o deliberata scelta politica, questo dietro-front è una provocazione che dimostra la mancanza di rispetto e il disprezzo nei confronti della vita, delle aspirazioni e delle sofferenze di decine di migliaia di migranti”, commenta Umberto Gobbi. Per questa sera a Brescia (alle 19.30) è in programma un’assemblea di strada per decidere il da farsi. “Attendiamo di vedere quello che accadrà  nei prossimi giorni e stiamo valutando il da farsi: siamo pronti anche a intraprendere nuove azioni”, conclude Umberto Gobbi. (is)

 

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