Il Paperone russo salva le librerie del Regno Unito

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LONDRA – Un oligarca russo ha salvato la più grande catena di librerie britanniche dal fallimento, e questa è già  una sorpresa: finora i nuovi ricchi di Mosca venivano a comprare in Occidente un altro genere di prodotti, dalle squadre di calcio all’abbigliamento, dalla finanza al settore energetico, ma è la prima volta che si avventurano in campo culturale. C’è tuttavia una seconda sorpresa, ed è che Aleksandr Mamut, 51 anni, uno dei Paperoni di Russia rimasto finora il più possibile nell’ombra, dopo avere sborsato 53 milioni di sterline (circa 63 milioni di euro) per rilevare le 300 librerie della Waterstone’s dalla Hmv, ha assunto subito come direttore commerciale un inglese che guarda al passato piuttosto che al futuro come ricetta per salvare la lettura cartacea dalla sfida di internet.
Come nuovo capo della Waterstone’s, infatti, Mamut ha nominato James Daunt, fondatore della Daunt Books, un gruppo di appena cinque librerie indipendenti, note per avere uno staff che si intende di libri (non semplici commessi, dunque) e per il suo rifiuto di essere coinvolto nella battaglia a colpi di sconti con le librerie più grandi associate alla grande distribuzione. «Per salvarsi dalla sfida dell’e-book e di internet, la libreria deve tornare a essere un servizio per il quartiere in cui si trova, un punto di riferimento e di incontro culturale», dice Daunt. Amico del proprietario del Chelsea Football Club Roman Abramovich, in possesso di un patrimonio stimato in 1 miliardo e 200 milioni di euro, l’oligarca Mamut si dichiara d’accordo con questa visione, convinto della «importanza culturale delle librerie» e determinato a restituire la Waterstone’s «alle sue tradizioni e radici», contro le librerie-supermarket.


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