Giallo a Bengasi, ucciso un francese «Era con un gruppo di mercenari»

Loading

 E’ un mistero quel che è successo mercoledì notte davanti al Bengasi Medical Center, il più moderno degli ospedali della roccaforte dei ribelli. Non ci sono ricostruzioni ufficiali su questo «incidente» avvenuto, come conferma anche il ministero degli Esteri di Parigi, durante un controllo a un check point fuori città . Finora non era mai successo. Perché stavolta le forze di sicurezza hanno sparato? Per tutta la giornata alcuni ufficiali dell’amministrazione dei ribelli hanno sostenuto che l’uomo fosse un mercenario al lavoro per non si sa chi, arrivato via terra dall’Egitto il 10 maggio. Poi la notizia, non confermata, diffusa dall’agenzia francese: «I cinque uomini, tra cui quello ucciso, lavoravano per la società  Secopex di Carcassone. Sono stati fermati, la situazione è degenerata» . La società , interpellata dalla stessa France Presse, ha risposto «no comment» . France 24 aggiunge: «Gli uomini della Secopex erano su una strada che portava a Soluch, una cittadina fuori Bengasi, un posto poco sicuro dove sarebbero presenti elementi pro-Gheddafi. Sappiamo da fonti affidabili che un secondo francese è stato ucciso» . E secondo altre fonti, citate da Maghreb Confidential, la Secopex sarebbe una «copertura» usata da Parigi per inviare mercenari a sostegno dei ribelli, in modo non ufficiale. Cosa che spiegherebbe il silenzio quasi assoluto della Francia. Cosa è successo? L’uomo ucciso era armato? Si è trattato di un errore, lo scambio di «mercenari amici» per spie del Colonnello? Risposta: «Un’inchiesta accerterà  tutto» . Si dice che il francese avesse in tasca 400 dollari e il passaporto. Nient’altro. Il console francese a Bengasi ha dichiarato di aver tentato di incontrare gli arrestati per avere almeno la loro versione dei fatti, mentre Parigi, fino a tarda sera, insisteva sulla dichiarazione iniziale: «Un francese è stato ucciso a un check point» . Dettaglio, anche questo, messo in discussione dai ribelli che sostengono di averlo trovato lungo una strada vicino a una fabbrica di cemento e che non è vero che sia morto nei pressi del centro medico. Stamattina è prevista una visita degli inquirenti all’ospedale Jalaa, dove si trova il cadavere: sarà  il primo atto dell’inchiesta che dovrà  stabilire cos’è successo. Nella città  simbolo della rivoluzione ieri c’è stato un altro episodio sintomo di una tensione crescente. In serata gli agenti della sicurezza del Consiglio transitorio hanno accerchiato un edificio, ex sede della Banca dell’Agricoltura, dove pare si fossero rifugiati alcuni uomini della «quinta colonna» , paramilitari che sostengono Gheddafi e che già  all’alba di mercoledì avevano ingaggiato un combattimento con i ribelli. Nella zona si sono sentiti spari ed esplosioni ma non è chiaro l’esito dello scontro, andato avanti fino a notte fonda. Sul fronte internazionale sono due le questioni importanti delle ultime ore. Il nostro ministro degli Esteri Franco Frattini annuncia: «Con tutta probabilità , il procuratore della Corte penale internazionale emetterà  gli ordini di arresto a carico del colonnello Gheddafi e alcuni esponenti del regime, forse alcuni suoi familiari» . L’altra viene dalla Gran Bretagna dove il primo ministro britannico David Cameron ha invitato il presidente del Consiglio nazionale transitorio di Bengasi, Moustafa Abdel Jalil, ad aprire una propria rappresentanza a Londra. Nello stesso colloquio, Jalil ha chiesto di avere più armi e si è rivolto alla Nato perché consideri Gheddafi un «obiettivo legittimo» . E oggi per i ribelli sarà  una giornata da non dimenticare: Mahmoud Jibril, il primo ministro degli insorti, sarà  ricevuto alla Casa Bianca dal consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Obama, Tom Donilon. E’ la prima visita ufficiale di un esponente del Consiglio transitorio a Washington.


Related Articles

Corte penale internazionale: «Gli Usa in Afghanistan colpevoli di crimini di guerra»

Loading

 La Corte penale internazionale accusa la Cia: «Tortura, trattamento crudele, stupro». Sotto tiro anche le responsabilità degli 007 di Kabul e per i talebani solo l’ala Haqqani

Illusione libica

Loading

Italia in guerra?. Renzi vuole intervenire in Libia, ma senza che si sappia in giro. Ma stavolta si è infilato in un gioco ben più complesso e pericoloso di quelli che ama giocare a colpi di alleanze variabili e discorsi fiume

Afghanistan: uccisi 2 soldati Nato e 16 civili

Loading

Bomba al passaggio di un convoglio Usa a Nanghahar. I militari americani sparano. Poi cancellano le immagini dei fotoreporter Proteste

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment