Fotovoltaico, tornano gli incentivi del governo ma ora «basta bugie»
Sarebbe bastato un filino di sprint in più, e il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani avrebbe potuto partecipare al convegno di apertura, l’altro ieri, di una delle esposizioni più importanti a livello mondiale nel settore delle energie rinnovabili, il Solarexpo di Verona. Ma l’altro ieri la firma sull’attesissimo decreto, il Quarto Conto Energia, che restituisce alle imprese e ai privati cittadini la possibilità di avere incentivi per gli impianti fotovoltaici, non c’era ancora e quindi il ministro non si è presentato, scusandosi con una telefonata.
Il decreto è stato firmato ieri, in concerto con la ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, dopo una «discussione che è stata anche dura» – come ha dichiarato Romani dopo il Consiglio dei Ministri. Oggi il testo dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e al Solarexpo gli operatori del settore, 1.400 espositori per 130mila mq dedicati alla sostenibilità energetica e alla green economy, potranno tirare finalmente un respiro di sollievo. Non solo perché il mercato italiano, secondo a livello mondiale soltanto ai tedeschi , riprenderà probabilmente quota, dopo la fatale data del 3 marzo 2011, quando il ministro Romani mise in standby il Terzo Conto Energia provocando proteste anche accese in tutto il comparto interessato che ogni giorno perdeva milioni di euro. Ma anche perché il nuovo Conto Energia dovrebbe gradualmente portare a raggiungere l’obiettivo della grid parity, cioè quell’insieme di condizioni economiche caratterizzate dalla coincidenza del costo dell’energia fotovoltaica con quello dell’energia derivata da fonti convenzionali. Secondo gli specialisti del settore, che ne hanno discusso a Verona appunto in assenza del ministro, la grid parity potrebbe essere raggiunta, nel Meridione, tra il 2013 e il 2014.
Ovviamente il testo del decreto dovrà essere attentamente esaminato, anche per capire se gli importi e le modalità di distribuzione degli incentivi rispetteranno le richieste degli operatori, improntate, a loro dire, ad una filosofia non solo speculativa ma di effettivo risparmio energetico e protezione ambientale. Ma c’è anche chi, tra gli stand della fiera veronese, nutre seri dubbi sull’effettiva volontà del governo di portare avanti scelte chiare in materia di energia rinnovabile. I volantini titolati «Basta raccontare bugie sul fotovoltaico» sono sul bancone dello stand di un’azienda di Soave, un grosso Comune della provincia veronese. L’associazione che li firma si chiama Azione Energia Solare e raccoglie piccoli e medi imprenditori del settore, che nel mese scorso hanno dato vita prima all’ “Operazione lumaca” sul Raccordo Anulare di Roma, poi alla manifestazione del 20 aprile in piazza Montecitorio: «Grazie al ministro Romani la mia azienda ha perso almeno 2 milioni di euro – dice lo standista (che si rivelerà essere il vicesindaco di Soave, leghista “moderato” di padre calabrese) – ma, a parte questo, il problema più importante è quello speculativo. Il governo fa passare il fotovoltaico come un costo quando invece è un guadagno per la collettività e per la salute di tutti, mentre la volontà nascosta è quella della scelta nucleare». con il 4° conto energia si dovrebbe gradualmente raggiungere l’obiettivo della “grid parity”, cioè l’insieme di condizioni che rende più “sostenibili” i costi dell’energia solare
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Dl, spiagge ai privati e opere pubbliche alle cricche
Addio spiagge e opere pubbliche. Le prime non sono state messe in vendita ma è come se lo fossero, prestate ai privati per 90 anni; le seconde saranno più abbordabili da qualsiasi cricca che potrà vedersi assegnati appalti fino a un milione di euro (finora il limite era 500 mila) senza alcuna gara pubblica. Le norme sono contenute nel decreto legge «per lo sviluppo» approvato ieri in Consiglio dei ministri, insieme ad un’altra serie di disposizioni tra i quali il credito di imposta per chi assume donne e al Sud, rinegoziazione dei mutui a tasso variabile, semplificazione fiscale per le imprese, nuovi incentivi per il fotovoltaico, e un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di circa 65 mila docenti e personale tecnico amministrativo nelle scuole ma nel «rispetto della stabilità dei conti». Per quanto riguarda le spiagge, le concessioni balneari vengono sostituite con il diritto di superficie per 90 anni. Fermo restando il diritto di passaggio per raggiungere il bagnasciuga, gli stabilimenti balneari o gli insediamenti turistici costruiti su spiagge e scogliere potranno avanzare pieni diritti sul terreno in cambio di un pagamento annuo determinato dall’agenzia del territorio in base dei valori di mercato. Il ministro Tremonti, padre del pacchetto, ha previsto anche la disciplina di distretti turistico-alberghieri «a burocrazia zero».
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