by Editore | 20 Maggio 2011 7:15
Si presenta cosi Terra Futura[1], la mostra-convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che apre i battenti oggi alla Fortezza da Basso a Firenze (20-22 maggio). La mostra convegno è promossa e organizzata daFondazione culturale Responsabilità Etica Onlus [2]per il sistema Banca Etica[3], Regione Toscana [4]eAdescoop[5]-Agenzia dell’economia sociale, in partnership con Acli[6], Arci[7], Caritas Italiana[8], Cisl[9],Fiera delle Utopie Concrete[10] e Legambiente[11].
“Assistiamo, infatti, giorno dopo giorno – continua la nota di presentazione[12] – al depauperarsi continuo e irrimediabile di risorse naturali, di beni e valori che compongono l’inestimabile biodiversità naturale, sociale e culturale del pianeta; una tendenza al consumo senza limiti di questi beni che per loro natura costituiscono un patrimonio indisponibile a limitati gruppi di persone. È anche questa una delle manifestazioni della crisi di cui non riusciamo a vedere la fine. È la dimostrazione di un modello di sviluppo che è insostenibile non solo perché incurante della finitezza delle basi naturali della vita umana, ma prima ancora perché iniquo, ingiusto, debole con i forti e duro con i deboli, insostenibile dal punto di vista sociale. I beni comuni sono al centro, dunque, di un conflitto sull’idea stesso di sviluppo, di futuro del pianeta, che non può esaurirsi entro la dialettica fra proprietà pubblica e proprietà privata”.
A fronte di questo scenario Terra Futura[1] propone la sfida di una “profonda riflessione politica e culturale, una coerente e continuativa azione politica per la loro tutela, un consenso diffuso alla trasformazione della ‘tragedia’ in ‘possibilità ’ dei beni comuni”. Per questo all’ampio panorama delle buone pratiche già esistenti e sperimentate nelle nostre città e sui territori si aggiunge il ricchissimo programma culturale[13] che si snoda fra seminari, dibattiti e convegni con esperti e testimoni dei diversi ambiti; e sono numerosi i workshop e i laboratori, per far sperimentare ai visitatori prodotti, progetti e percorsi, frutto di scelte e azioni di vita, di governo e di impresa che sono l’unica strada possibile verso un futuro più equo e sostenibile.
Sono le 13 le sezioni dell’area espositiva[14], con circa 600 aree e oltre 5000 realtà rappresentate, per una rassegna che traccia un ampio e significativo panorama di buone pratiche e di esperienze, spaziando dalla tutela dell’ambiente alle energie alternative, dalla finanza etica al commercio equo, dall’agricoltura biologica all’edilizia sostenibile. E ancora, progetti e iniziative di turismo responsabile, consumo critico, welfare, impegno per la pace, solidarietà sociale, cittadinanza attiva e partecipazione. Modelli di produzione, di consumo, di gestione delle città , che oltre a contribuire a un futuro sostenibile e a migliorare la qualità della vita, sanno anche produrre nuova economia e generare occupazione.
Come detto, il filo rosso di tanti convegni è il tema della “cura dei beni comuni”: una cura che – considerato il disinteresse evidente o l’incapacità dei governi e delle istituzioni di farvi fronte – è sempre più nelle mani dei cittadini e delle organizzazioni. Si parlerà di acqua, clima ed energia, informazione come condizione necessaria alla democrazia, diritto al cibo e giustizia alimentare, diritti e cittadinanza, economia e finanza, pace e sostenibilità . Come ha sottolineato durante la conferenza stampa di presentazione[15]Sabina Siniscalchi, consigliere di amministrazione di Banca Popolare Etica, si tratta di “tanti torrenti e un unico fiume”. “Questo è Terra Futura, che si è nutrita negli anni con il moltiplicarsi di iniziative e presenze, accreditandosi come tavolo di incontro e dialogo per soggetti diversi fra loro, ma tutti impegnati nella cura dei beni comuni”.
Al centro del dibattito anche il tema della sovranità alimentare, con il XVI Convegno internazionale di Mani Tese (sabato 21 e domenica 22 maggio), mentre alla tragica realtà delle migrazioni forzate in seguito a disastri ambientali è dedicato il dossier ecoprofugo di Legambiente (presentazione sabato 21 maggio). E non mancheranno i temi del microcredito e dell’inclusione finanziaria, nonché le esperienze di impegno per la legalità : a Terra Futura saranno presentati anche il “Progetto San Francesco” (Fiba Cisl) che vedrà nascere a breve il primo centro europeo di alta formazione alla legalità e alla lotta alle mafie e il progetto “Score” (Stop Crimes on Renewables and Environment, capofila Fondazione Culturale Responsabilità Etica) per la lotta al crimine organizzato nei settori foresta/legno e energie rinnovabili.
Anche la rete è un bene comune: a Firenze ci si torna a interrogare sul ruolo del web per la crescita di un modello di sviluppo sostenibile, con il progetto di laboratorio “Words, world, web” proposto da Fondazione culturale Responsabilità etica e Fondazione Sistema Toscana, e con Zoes.it[16], il primo social network italiano per condividere buone pratiche sostenibili, oggi in versione rinnovata. Impossibile non ricordare il Mediterraneo in fiamme: Terra Futura dedicherà ampio spazio alla primavera nordafricana, con uno sguardo ai nuovi scenari e alle prospettive di sviluppo politico-economico nel continente nero: testimonianze, film, rassegne letterarie e “incontri con l’autore”, sino al gran finale con il concerto del rapper della rivolta tunisina, “El Général”, che chiuderà la mostra convegno (domenica 22 maggio alle 18.00).
Unimondo parteciperà oggi (ore 13.00-14.00) presso lo stand delle ACLI al workshop“Ieri. Oggi, Domani: Tempo di pace” in cui verrà presentato l’Almanacco di Unimondo[17]. Il workshop è curato da Unimondo insieme con le ACLI Trentine e il Dipartimento Pace e stili di vita delle ACLI. Coordinati da Achille Tagliaferri (Dipartimento Pace e stili di vita ACLI) interverranno alla presentazione Pierino Martinelli (Unimondo e OneWorld) e Alfredo Cucciniello (presidenza nazionale e responsabile Dipartimento Pace e stili di vita ACLI).
Tra i “temi scottanti” anche quello delle operazioni finanziarie[18] collegate alla produzione ed esportazione di armamenti[19]: un settore nel quale l’industria italiana, a cominciare daFinmeccanica[20], svetta a livello internazionale, ma anche dove gli istituti di credito nazionali – su pressione delle associazioni e delle campagne della società civie – hanno da alcuni anni definito delle direttive restrittive. Se ne parlerà oggi (ore 15-17 allo stand CGIL) alla Tavola rotonda promossa da [21]Fisac Toscana e da Ires Toscana[22] di presentazione e dibattito sulla ricerca “Finanza e armamenti. Istituti di credito e industria militare tra mercato e responsabilità sociale[23]“ alla quale hanno assicurato la presenza, oltre agli autori dello studio, diversi dirigenti del settore di responsabilità sociale delle principali banche italiane.
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