Fare politica divertendosi: già vinta la sfida under 30 di Sel
«Una prima volta abbiamo già vinto, dobbiamo solo vincere la seconda». Salvatore Scalzo, 27 anni, candidato sindaco del centrosinistra al comune di Catanzaro – il più giovane fra tutti gli aspiranti della Penisola – fa bene a metterla così. La campagna elettorale scritta, sceneggiata e interpretata da lui e dalla sua squadra di under 30 è stata davvero «la più bella nella storia della città », perlomeno da alcuni decenni in qua, e comunque vada a finire passerà agli atti come uno strepitoso successo.
Numeri e sostanza, per una volta, si danno la mano. I numeri: 16 punti recuperati in 40 giorni, secondo i sondaggi, sull’iniziale vantaggio del candidato di centrodestra, il deputato Pdl Michele Traversa, ex presidente della provincia, dato per vincente fin dalla sua “discesa in campo”, un anno fa, contro la giunta uscente di centrosinistra guidata da Rosario Olivo. La sostanza: una scarica di energia, idee, convinzione, competenza, entusiasmo, creatività , piovuta all’improvviso su una città e una sinistra rassegnate a veder trionfare, con Traversa, l’eterno ritorno dell’uguale. L’elenco dei mezzi (da facebook ai flash mob, dai dibattiti alle feste rap) e dei contenuti (un “programma partecipato” sulla base di 2000 questionari) e il sostegno corale della coalizione (Pd, Sel, Prc, Idv) non bastano a spiegare la dirompenza dell’evento, lo «spirito nuovo», come lo chiama Scalzo, che si è materializzato in città . Meglio lo spiega questo: c’è solo un modo per resuscitare la fiducia nel cambiamento, e consiste nel praticarlo. La squadra di Scalzo l’ha praticato, mostrando che il ricambio generazionale è pronto, che dall’apatia politica ci si può svegliare e che le idee e le parole giuste possono vincere sulla consunzione delle retoriche tradizionali. A cominciare da quelle che vedono il Mezzogiorno perennemente ferito dall’esodo delle sue forze migliori: il giovane candidato e parecchi dei suoi compagni d’avventura “tornano” da percorsi di formazione europea e appartengono a una generazione abituata a sconfinare fra Sud e Nord, in rete, e sugli aerei low cost. Dicono che avevano fondato anni fa la loro associazione culturale, Ulixes, con l’idea di tornare prima o poi a Itaca per liberarla dai Proci. In quest’odissea si sono divertiti molto e hanno fatto riscoprire alla città che a fare politica ci si può divertire. La prima vittoria sta qui. La seconda può arrivare con il ballottaggio, che sembrava un sogno e adesso è una possibilità .
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