Duello finale nelle città  meno votanti, ma non a Milano

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ROMA – Meno 6,16 per cento alle 22. Affluenza in netto calo al secondo turno delle elezioni comunali. Si è infatti presentato alle urne il 43,46 per cento degli elettori contro il 49,67 del primo turno. Un dato che però “nasconde” l’aumento registrato a Trieste, più 2,69 per cento, e la sostanziale tenuta di Milano. Nel capoluogo lombardo, infatti, gli elettori sono scesi solo dello 0,37 per cento: 53,56, per cento due settimane fa, 53,19 ieri. Si vota fino alle 15 di oggi, poi, dalle 16,15 le prime proiezioni in attesa dei risultati definitivi.

Va peggio della media nazionale il dato di Napoli: alle 22 meno 6,5 per cento. Nella città  campana si è presentato alle urne il 34,78 per cento degli elettori: al primo turno aveva votato il 41,28 per cento, ieri solo il 34,78 per cento. Ma quello avvenuto a Napoli rispecchia l’andamento generale dei capoluoghi di provincia interessati al ballottaggio. Con un picco che alle 19 supera il 10 per cento in Calabria: meno 12,30 per cento a Cosenza.
Sempre alle 22 si registra anche un meno 6,64 per cento a Cagliari, un meno 7,37 a Novara, un meno 7,32 per cento a Varese. A Rovigo il calo è stato del 7,48 per cento, a Pordenone del 4,05 per cento, a Grosseto meno 7,63. Ancora più evidente la defezione degli elettori alle elezioni provinciali: si è passati dal 42,74 per cento di due settimane fa al 30,95 per cento di ieri. Cioè meno 11,79 per cento. In leggera contro tendenza anche in questo caso Trieste, dove alle 19 si era passati dal 27,20 per cento del primo turno al 27,44 di ieri.
Alle urne ieri sera si è recato anche Silvio Berlusconi. «Sono in silenzio stampa com’è logico che sia», ha detto il premier. Accolto da applausi e fischi, il Cavaliere ha poi parlato in un parcheggio con un gruppo di giovani del Pld. Ha raccontato barzellette, ringraziato i ragazzi per il loro impegno e si è rammaricato della pioggia di venerdì che ha bloccato molte iniziative.
Anche i principali candidati hanno votato ieri. La Moratti, per esempio, ieri mattina. Poi il sindaco uscente di Milano ha annunciato di andare a messa. Ma sulla strada ha incontrato l’attore Massimo Boldi che l’ha invitata a prendere un aperitivo in un noto bar milanese. Nel pomeriggio lo stesso Boldi, dal palco della premiazione del Giro d’Italia, ha chiesto un applauso per la Moratti, ma ha raccolto solo una salva di fischi. Giuliano Pisapia, invece, ha votato accompagnato dalla moglie e dalla madre, accolto da un piccolo gruppo di sostenitori.
Intanto a Napoli Gianni Lettieri votava accompagnato dalla moglie. Poi il candidato del centrodestra si è avvicinato a curiosare nelle vicinanze di un altro seggio per avere lumi sull’affluenza. Ma è stato allontanato dalle forze dell’ordine che gli hanno ricordato come i candidato non possono sostare nelle vicinanze dei seggi.
L’avversario di Lettieri, Luigi De Magistris, invece si è presentato da solo al suo seggio, indossando il braccialetto arancione simbolo della sua campagna elettorale. L’ex magistrato e il suo comitato elettorale hanno comunque denunciato affissione irregolari durante la notte in alcune zone di Napoli. Lettieri ha replicato che in un seggio uno scrutatore ha chiesto ad un’anziana di votare per De Magistris.
I Verdi partenopei, nel frattempo, denunciano l’inquietante caso di una comitiva di turisti settentrionali armati di macchine fotografiche e videocamere davanti ad un seggio napoletano: erano stati portati lì per fotografare boss ed ex boss della camorra che si recavano alle urne.

 


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