Così Pisapia ha sfondato in città 

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MILANO – I segnali c’erano già  tutti da qualche settimana. Quasi 25mila ragazzi pigiati in Piazza Duca d’Aosta il 10 maggio, davanti alla Stazione Centrale, per ascoltare musica (con Afterhours & C.) ma anche per parlare del futuro di Milano con Giuliano Pisapia. Il cappotto rifilato dall’avvocato alla rivale Letizia Moratti su Facebook: 39.339 fan contro 2.121 alle 18 di ieri. Il pienone di ventenni in piazza Duomo, in chiusura di campagna, per applaudire Roberto Vecchioni. Ora però c’è anche la conferma dei dati usciti dalle urne: i giovani meneghini, per la prima volta dopo Tangentopoli, hanno votato in maggioranza il candidato sindaco del centro-sinistra.

I numeri li ha dati lo stesso Pisapia, presentando giovedì scorso a mille attivisti riuniti al Teatro Smeraldo uno studio indipendente sull’esito del primo turno elettorale. Risultato: il 45,5% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni – quelli che votavano per la prima volta per Palazzo Marino – hanno messo la croce proprio sul nome di Pisapia con Letizia Moratti ferma al 39,4%. Non solo. Dietro di loro, nella hit parade uscita dalle schede dei neo-elettori, è arrivato Matteo Calise, 20enne candidato del Movimento cinque stelle (5.916 fan su Facebook) con un significativo 14%, 11 punti in più del 3,23% portato a casa sul conto totale dei voti. Un filotto del tutto inatteso alla vigilia. Una rivoluzione epocale, visto che per due decenni questa generazione è stata riserva di caccia – elettoralmente parlando – per Forza Italia, i suoi cloni politici e il Carroccio. Con Marco Formentini, Gabriele Albertini e Moratti insediati sulla poltrona di primo cittadino grazie allo zoccolo duro di un consenso quasi plebiscitario tra i più giovani. 
«Noi avevamo fiutato il ribaltone già  da qualche settimana», dicono dallo staff del vincitore del primo turno. Il successo della manifestazione in Piazza Duca d’Aosta spiegano – dove Pisapia ha riscosso un discreto successo anche nelle inedite vesti di Dj a fianco dell’ex rivale di primarie Stefano Boeri – è il risultato di una strategia precisa: una lista piena di facce nuove e di ragazzi e messaggi politici mirati come quello dell’impegno a garantire alla città  il servizio di banda larga wifi gratuito. Musica per le orecchie dei 200mila studenti universitari di Milano.
Al resto ha pensato la potenza virale del web dove la bat-casa del figlio del sindaco uscente, il suo ring da pugilato più piscina con annessa passerella sono stati a lungo un must tra i blog e le bacheche dei giovani. E dove l’approccio più interattivo del candidato del centro-sinistra ha pagato di più – dati alla mano – della scelta di Moratti, che ha asfaltato la rete di banner e promozioni trattando la cybersfera come un muro cui appendere i suoi manifesti elettorali. Senza mai un reale dialogo con i suoi elettori online.
La radiografia del voto al primo turno presentata allo Smeraldo racconta però due altre storie molto significative per Milano e il suo futuro. La prima: Pd e Pdl non sfondano tra i giovanissimi. Insieme raccolgono nella fascia 18-24 anni il 36% dei voti contro il 57% raggranellato sull’intero corpo elettorale. Vento in poppa invece per i “grillini” – arrivati a un significativo 15% – e per scelte identitarie e valoriali più forti come Sel, gli ecologisti e la Lega che tra i ragazzi vanno molto meglio rispetto a quanto riescono a portare a casa tra le altre fasce d’età . La seconda è il ritorno alla politica e al voto degli ex baby-boomers, con Pisapia che ha fatto saltare il banco (55,3% delle preferenze) tra i 45-55enni. Molti, dicono gli analisti elettorali, recuperati dall’area grigia dell’astensionismo. Moratti invece si cava qualche soddisfazione tra gli over 64 (52%) e le casalinghe (51%).
L’obiettivo del candidato del centro-sinistra è ora riuscire a confermare il trend, indipendentemente da questioni anagrafiche, al secondo turno. Di sicuro, visti i risultati, la strategia non cambia: toni bassi, tanta strada, molta periferia e l’occhio attento ai ragazzi che si affacciano per la prima volta alle gioie (e ai dolori) della politica. Il tam-tam in rete per ora continua a funzionare, assicurano al suo comitato. Tempo di scrivere queste righe e i fan su Facebook hanno sfondato a quota 40mila. E la prossima settimana, non fosse altro per scaramanzia, è previsto un altro grande concerto in Piazza del Duomo per la chiusura della campagna elettorale.

 


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