by Editore | 18 Maggio 2011 7:10
OLBIA – Caro-traghetti: esplode il caso Sardegna. Per quest’estate la Finanza sospetta un cartello prezzi tra armatori privati con aumenti dal 90 al 110%. Così l’Antitrust ha aperto una indagine sulle rotte con l’isola gestite da quattro compagnie: Moby, Snav, Grandi Navi Veloci, Forship (il marchio è Sardinia Ferries). Il provvedimento arriva dopo un esposto presentato in febbraio dal Comitato contro le speculazioni, sigla che raggruppa Adoc, Codacons, Movimento per la difesa del cittadino, Unione consumatori.
I rincari, che non sarebbero giustificati dai ritocchi sul costo del carburante, hanno indotto da tempo la stessa regione Sardegna a denunciare il fenomeno, chiaramente negativo per il turismo. Spingendola a dare vita a una flotta di tre navi, noleggiate da giugno a settembre, con biglietti “low cost”, a prezzi pari alla metà di quelli imposti dal mercato. Le prenotazioni saranno aperte oggi dalla Saremar, la compagnia pubblica che assicura già le corse tra la Sardegna e le isole minori di Maddalena e Carloforte. Plauso per la decisione dell’Antitrust, oltre che dal governatore Ugo Cappellacci, dalle regioni Liguria e Lazio.
A parte la Tirrenia, avviata verso la privatizzazione, le società al centro dell’inchiesta rappresentano i principali operatori attivi su queste rotte. E, come si legge in una nota dell’Antitrust, «ne rappresentano una parte sostanziale, non inferiore al 75% in termini di frequenze e al 60% in termini di passeggeri». Il provvedimento è stato notificato durante le ispezioni condotte in collaborazione col Nucleo speciale tutela mercati delle fiamme gialle. Le analisi preliminari hanno finora confermato un incremento generalizzato delle tariffe rispetto all’estate 2010. Qualche esempio consente di capire meglio. Sardinia Ferries su alcune rotte avrebbe variato i listini tra il 130-150%, Gnv del 50-60%, Snav dell’80-100%.
Ma Vincenzo Onorato, armatore di Moby, si dice «felicissimo dell’iniziativa». «Avremo la possibilità di dire esattamente come stanno le cose e di mettere in chiaro la reale situazione prezzi», spiega. «Gli aumenti si sono resi necessari solo per coprire i rincari del carburante – prosegue Onorato – Sa quanto costa un’ora di navigazione con uno dei nostri traghetti? 4.500 euro: perché tanto spendiamo per 8.500 litri di combustibile. Oggi il prezzo del gasolio incide tre volte più di quello per il personale. Motivo per il quale abbiamo chiuso il bilancio del 2010 con un rosso di 20 milioni». «Non potevamo permetterci di avere un passivo anche quest’anno, ma abbiamo comunque tenuto conto delle esigenze di tutti – è la conclusione di Onorato – Tant’è vero che proponiamo offerte per luglio e agosto da 80 euro per due passeggeri e l’auto al seguito».
Intanto sta per salpare però la flotta pubblica sarda. Le prenotazioni low cost dovevano essere aperte domenica scorsa, come aveva annunciato tre settimane fa il presidente Cappellacci. Invece, stando a quanto si legge nel sito Saremar, «la rete di vendita sarà attiva dal 18/19 maggio». Ossia tra oggi e domani. Le tratte interessate? Olbia (o Golfo Aranci) e Civitavecchia (o Livorno), Porto Torres e Genova (o Savona). E fra qualche ora si conoscerà il nome del broker che ha vinto la gara bandita dalla Regione Sardegna. Il bilancio almeno in pareggio di tutta l’operazione dovrebbe evitare procedure d’infrazione alle regole sulla libera concorrenza da parte della Ue.
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