Bandiere blu, il debutto della Lombardia

by Sergio Segio | 11 Maggio 2011 7:43

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MILANO— A scorrere l’elenco dei «premiati» la grande novità  dell’edizione 2011 si chiama Gardone Riviera (Lago di Garda): è la prima volta, in 25 anni, che una località  della Lombardia ottiene una Bandiera Blu. Per il resto la classifica stilata ieri dalla Fee (Federazione europea per l’educazione ambientale) e che ogni anno assegna la bandierine del merito alle spiagge italiane (e di 40 altri Paesi), conferma grosso modo i dati dello scorso anno: prima Liguria (con ben 17 spiagge), seguita da Marche e Toscana (16 a testa) che distaccano di poco l’Abruzzo, quarta in classifica con 14 (una in più dello scorso anno). Ultime Molise e Basilicata con 2. Come per ogni verdetto, la classifica non mancherà  di produrre polemiche. Da parte dei comuni bocciati o di chi mette in discussione i criteri di scelta della Fee. Un esempio su tutti: la Sardegna. È una di quelle regioni che possono vantare immagini da cartolina eppure ha ottenuto poche bandiere blu: solo 5. Piantate sullo scacchiere nazionale delle spiagge a cinque stelle, la bandiere sarde colpiscono l’attenzione se paragonate alla Campania (ne ha sette in più) o a quelle del Piemonte, del Friuli Venezia Giulia (cinque a testa) e del Veneto (conferma 6 località ). Legambiente, per voce del suo vicepresidente, Sebastiano Venneri, mette in discussione i criteri della Fee: le 233 spiagge premiate (per un totale di 125 comuni), dice, non sono la radiografia del mare e delle spiagge pulite. «L’approccio della Fee è sanitario. Ma così si rischia di perdere di vista il parametro ambientale» . E spiega: «Ci sono aree balneabili dal punto di vista sanitario, come quelle dell’Emilia Romagna, ma non si può dire che siano delle eccellenze» . Per Legambiente c’è un paradosso tutto italiano: più sono puliti i mari meno analisi si fanno e meno sono presi in considerazione dalle bandiere blu. «È molto strano che la Sardegna ne abbia così poche e che intanto si assegni una bandiera blu a Gioiosa Ionica, in Calabria» . Legambiente si riferisce all’arresto ai primi di maggio del sindaco Rocco Femia, alias Pichetta, e dell’assessore all’Ambiente Vincenzo Ieraci, detto u’ Menzogneru, accusati di favoreggiamento della ’ ndrangheta. A difesa del lavoro della Fee va però chiarito un punto: nell’assegnare le bandiere l’associazione europea (in collaborazione con Cobat e Enel Sole) non prende come parametro di giudizio solo la qualità  delle acque, analizzate dalle agenzie regionali dell’Arpa. Dal 1987, per i 41 paesi sotto esame, la Fee riconosce la gestione complessiva delle località  turistiche balneari, come la gestione dei rifiuti, la regolamentazione del traffico, le piste ciclabili, l’accesso al mare per tutti e la sicurezza dei servizi in spiaggia. È su questi parametri che nell’olimpo dei virtuosi entrano 11 neo bandierati (Amendolara, Gardone Riviera, Fasano, Oristano, Castelsardo, Ispica e Lipari), mentre escono Gaeta, Castellaneta e Castro. Rosalba Giugni è una donna che 26 anni fa ha fondato l’associazione «Marevivo» . Ambientalista convinta, si occupa a tempo pieno di mare e dei suoi problemi. Non è contraria alle bandiere blu. Sono uno stimolo a far bene, — dice — sensibilizzano gli amministratori. «Ma non vorrei che leggendo nella classifica il 6%in più di bandiere rispetto al 2010 (dato che si spiega anche con il numero dei candidati cresciuto del 10%) si pensi che la situazione del mare e delle spiagge in Italia sia migliorata. Non è affatto così» .

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