Argentina, verso l’autosufficienza energetica

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Seri e importanti movimenti finanziari hanno interessato il mercato petrolifero argentino. La Repsol, compagnia spagnola, ha prestato all’argentina Petersen una cifra considerevole, 625milioni di dollari (poco più di 435 milioni di euro), per poter far valere l’opzione di acquisto relativa ad un ulteriore 10 per cento della Ypf (Yacimento petrolifero fiscales) la più grande azienda d’Argentina, fra i leader mondiali del settore degli idrocarburi.

Una notizia attesa, anche se passata un po’ sottotono nella stampa mondiale. Una novità  vera e propria che consentirà  alla famiglia Eskenazi (che controlla la Petersen) di salire ad una quota pari al 25,4 per cento della Ypf. L’opzione di acquisto era già  nelle mani di Petersen da almeno un paio di anni.

La storia non finisce qui. Altri 487 milioni di euro per mettere a punto l’operazione finanziaria sono stati finanziati dall’istituto bancario Itapù (circa 227 milioni), Credit Suisse (270 milioni), Citibank (80 milioni), Standard Bank (79 milioni) e Bnp paribas (43 milioni).

Numeri che parlano di finanziamenti importanti e, se verranno confermate le recenti scoperte, porteranno a breve termine molti risultati positivi. In effetti, da qualche tempo la compagnia petrolifera statale argentina ha scoperto “un giacimento di risorse di idrocarburi (gas non convenzionale)” che potrebbe dare autosufficienza energetica al paese per i prossimi anni.

Non solo, secondo i dati di cui sono in possesso gli ingegneri di Ypf potrebbero esserci nel nuovo giacimento più di 150 milioni di barili di petrolio in un’area di poco meno di 330 chilometri quadrati nella provincia di Neuquen.

Se fossero confermati questi dati, oltre a un aumento delle riserve nazionali del 6 per cento, Ypf potrebbe aumentare le sue fino a un massimo del 28 per cento.

L’acquisto da parte del Grupo Petersen era già  stata preventivato nel 2008 quando la compagnia argentina, che aveva già  grande esperienza in altri settori (quello edile, agroindustriale, bancario oltre che quello della costruzione di grandi opere pubbliche), decise di entrare con una buona partecipazione 14,8 per cento nel settore petrolifero.

“Il Grupo Petersen ha sempre guardato con molto interesse al settore energetico e la sua entrata nel capitale di Ypf è un’opportunità  chiave per la nostra compagnia ” ha detto con soddisfazione a margine di una conferenza stampa uno dei portavoce del Grupo.

Con questo investimento, che nella sua totalità  supererà  il miliardo e trecento milioni di dollari, fa della famiglia Eskenazi uno dei maggiori investitori di tutto il continente americano.

Ma anche la spagnola Repsol segna un punto positivo per le sue finanze. Con questa operazione, infatti, incassa liquidità  e con il denaro raccolto potrà  affrontare con maggiore solvenza tutti gli obiettivi previsti dal “Plan Estrategico Horizonte 2014”


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