A Brema volano i Verdi. Puniti Cdu e liberali

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A Brema, dove già  governavano insieme ai socialdemocratici, i verdi sono balzati al 22,5% (+6 punti), affermandosi come secondo partito. Hanno infatti per la prima volta sorpassato la Cdu, scesa al 20,4% (-5,2). Al primo posto si confermano i socialdemocratici, con il 38,7% (+2): potevano contare sulla popolarità  del borgomastro Jens Bà¶hrnsen, politico «serio» e di poche parole. I liberali al 2,4% (-3,6) scompaiono dal Landtag. Il socialisti della Linke, bloccati da paralizzanti controversie tra le loro correnti, riescono a rimanere nel parlamento regionale col 5,7%, ma perdono 2,7 punti rispetto all’8,4% del 2007.
I dati sono ancora una proiezione, aggiornata alle 16.30 di ieri, e la mancanza di un risultato definitivo dipende da un nuovo complicatissimo sistema elettorale. Ogni elettore può segnare cinque croci sulla scheda per il parlamento regionale e altre cinque su quella per le assemblee comunali. Può concentrare i cinque voti su una lista, se approva l’ordine di collocazione dei candidati, o assegnarli a singoli candidati, se vuole promuovere quelli agli ultimi posti. Può anche distribuire i voti su simboli diversi, e su candidati di diverse liste. La ripartizione proporzionale dei seggi vien fatta in base alla somma di tutti i voti di lista e delle preferenze personali (conteggiate come voti a favore delle liste).
Per contare questo vero e proprio mare di croci occorrerà  attendere fino a mercoledì, fino a venerdi per i municipi di quartiere. Di solito in Germania, dove i seggi si chiudono sempre alle 18, i risultati definitivi arrivano già  intorno alla mezzanotte della domenica elettorale.
Quest’anno si poteva votare a partire dai 16 anni. L’innovazione non è servita a migliorare la partecipazione al voto. Anzi, la percentuale dei votanti sui 494mila elettori si è ulteriormente abbassata dal 58,6 al 56,5%. Insieme all’astensione aumenta la quota di quanti, intervistati dagli istituti demoscopici, dichiarano di non identificarsi in nessun partito. Tra i giovanissimi che sono andati a votare l’opzione per i verdi sale al 34%.
Il voto a Brema è il quinto test regionale del 2011. A settembre seguiranno altre due regioni, il Meckelenburg e Berlino. Le elezioni sono state una via crucis per Merkel, a cominciare da quella del 2 febbraio a Amburgo, dove la Cdu ha dovuto cedere alla Spd la poltrona del borgomastro e ha dimezzato i voti, fermandosi al 21,9% (-20,6). Nelle tre regioni dove si è votato a marzo, solo in Renania-Palatinato, passata da un governo a magioranza assoluta della Spd a una coalizione rosso-verde, la Cdu ha potuto migliorare di 2,4 punti il suo quoziente. Magra consolazione in confronto ai 3,7 punti persi in Sassonia-Anhalt e soprattutto alla storica debacle del 27 marzo in Baden-Wà¼rttemberg, storica roccaforte democristiana, regione ora governata da un ministro-presidente verde in coalizione con la Spd. Quanto ai liberali, sono rimasti sotto la soglia di sbarramento, oltre a Brema, anche a Stoccarda e a Mainz.


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