Via libera a permessi Scontro Italia-Francia

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ROMA – Parigi non vuole subire un’ondata di immigrazione tunisina dall’Italia, Paese in cui rispedirà  candidati al soggiorno in Francia che non soddisfino le condizioni di identità  e di risorse richieste. Lo ha detto il ministro dell’Interno francese Gueant che ha ribadito che i permessi di soggiorno temporaneo italiani dati agli immigrati per motivi umanitari non escludono la possibilità  che i migranti stessi siano respinti dalla Francia e rinviati in Italia. ‘Da parte della Francia atteggiamento ostile’ ha detto il ministro Maroni. L’Italia chiederà  alla Commissione europea l’attivazione della direttiva che prevede la protezione temporanea dei rifugiati.

GUEANT, FRANCIA RIFIUTERA’ ONDATA DA ITALIA – Parigi non vuole “subire un’ondata di immigrazione” tunisina dall’Italia, Paese in cui rispedirà  candidati al soggiorno in Francia che non soddisfino le condizioni di identità  e di risorse richieste. Lo ha detto oggi il ministro dell’Interno francese, Claude Gueant.

I permessi di soggiorno temporaneo italiani dati agli immigrati per motivi umanitari non escludono la possibilità  che i migranti stessi siano respinti dalla Francia e rinviati in Italia. Lo ha affermato il ministro dell’Interno francese Claude Gueant. Guent ha escluso infatti che i permessi siano sufficienti per evitare ai migranti di essere rinviati in Italia. Per circolare “all’interno dello spazio Schengen – ha spiegato il ministro – non basta avere un’autorizzazione di soggiorno in uno degli stati membri ma sono necessari documenti di identità  e, soprattutto, una giustificazione di risorse”.

La Francia “si rallegra che la Tunisia entri in un’era di libertà  e di democrazia – ha aggiunto Gueant – ma non intende subire un’ondata di immigrazione di tunisini giustificata strettametne da considerazioni economiche”. In marzo, 2.800 tunisini in situazione irregolare sono stati fermati sul territorio francese: “La maggior parte è stata rimandata in Italia”, ha affermato Gueant. Per gli altri “le procedure sono in corso”, ha aggiunto il ministro.

SCHIFANI, LA FRANCIA SI SBAGLIA – “Il problema dell’immigrazione clandestina non è un problema italiano, è un problema europeo. Chi ritiene di doverlo recintare all’interno del nostro stesso Paese si sbaglia”. Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, a margine della presentazione di un volume sul fenomeno della ‘Ndrangheta rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sulla chiusura del governo francese alle richieste italiane. ”L’Europa – sostiene la seconda carica dello Stato – non si costruisce solo con parole di solidarietà  ma con gesti concreti come quelli che ci attendiamo dai francesi”.

ITALIA CHIEDE A UE PROTEZIONE TEMPORANEA – L’Italia chiedera’ alla Commissione Europea l’attivazione della direttiva che prevede la protezione temporanea dei rifugiati. Lo ha reso noto il rappresentante permanente dell’Italia presso le istituzioni europee, ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci. La questione sara’ discussa dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, con i colleghi europei, in occasione del Consiglio Interni Ue fissato per lunedi’ a Lussemburgo.

UE, ITALIA HA CHIESTO PIU’ RISORSE – L’Italia ha chiesto alla Commissione Ue “ulteriori risorse” per gestire l’emergenza immigrazione. Lo ha riferito il portavoce Marcin Grabiec, precisando che ci sono contatti in corso con le autorità  italiane per definire i dettagli della richiesta.

FRANCIA, REGOLE PIU’ DURE SULL’IMMIGRAZIONE – Il ministero dell’Interno francese ha inviato stamane a tutti i prefetti del paese una circolare in cui ricorda cinque regole molto rigide per l’ingresso in Francia da “un paese terzo” membro dello spazio Schengen.
La circolare spiega che gli immigrati provenienti da un paese Schengen “possono effettuare in Francia soggiorni che non superino i tre mesi” ma devono rispettare diverse condizioni: essere in possesso “o di un documento di soggiorno valido emesso da uno stato membro dello spazio Schengen e del proprio passaporto”, “o di un’autorizzazione provvisoria di soggiorno valida, emessa da uno stato membro, accompagnata da un documento di viaggio emesso dallo stesso stato membro”. “In ognuna di queste ipotesi, questi titoli di soggiorno e autorizzazioni provvisorie di soggiorno – viene spiegato ai prefetti – sono accettabili soltanto se notificate alla Commissione europea dallo stato che li ha emessi”. Oltre a “un documento di soggiorno valido” e “un documento di viaggio valido riconosciuto dalla Francia”, gli stranieri interessati devono “giustificare di avere risorse sufficienti” e di “non rappresentare con la loro presenza in Francia una minaccia per l’ordine pubblico”. I prefetti sono invitati a “verificare se le cinque condizioni sono tutte soddisfatte. In ogni altro caso, gli stranieri vengono riconsegnati allo stato membro di provenienza”.


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