Tra avvocati e strette di mano «Sit-in fastidiosi» E la presidente del Tribunale protesta

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Il premier che arringa la folla, i supporter del Pdl in delirio. Berlusconi parla di una «mattinata surreale» . Di accuse «infondate e demenziali» . Di processi «mediatici» . Di «tempo perso» . Attacca i magistrati. «Viene buttato fango sul presidente del Consiglio, sul suo governo e sul suo Paese — accusa il premier — nel momento in cui dovrebbe essere il più forte possibile per difenderlo sulla scena internazionale. I magistrati lavorano non per il Paese, contro il Paese» . Sembra l’epilogo dello scontro avvenuto in aula. Quando Berlusconi si rivolge al pm Fabio De Pasquale, già  preso di mira nel passato. «Lei è quello cattivo» dice il premier. «Si contenga con le battute» replica il magistrato» . «Si contenga lei con le accuse» ribatte il premier. Controreplica finale del pm: «Le accuse sono il mio mestiere, le battute no» . Ma se affossa i magistrati, il premier salva i giudici, anzi il collegio giudicante del processo sui diritti tv: «Credo davvero che da questo collegio ci si possa attendere un giudizio sereno e obiettivo» . Una lunghissima esternazione. Che si estende tra i corridoi del Tribunale e il marciapiede. Con un’ammissione. Inedita: aver dato a Ruby 45mila euro per aprire un centro estetico con una sua amica per sottrarla al rischio della strada. «Ho dato l’incarico di darle questi soldi— ha detto il premier— per sottrarla a qualunque necessità  per non costringerla alla prostituzione, per portarla nella direzione contraria e non costringerla alla prostituzione» . I soldi sarebbero serviti per acquistare «un laser per la depilazione» . Ricostruzione che stride con un’altra dichiarazione del premier a proposito della nota telefonata in Questura sulla nipote di Mubarak: «Ho chiesto un’informazione preoccupato per una situazione che poteva dar luogo ad un incidente diplomatico ma mi è stato risposto che non era egiziana ed è caduto tutto. Quindi non c’è alcuna concussione» . Fuori, la piazza esulta. Non sono tanti. Trecento persone. I panini con la mortadella bastano e avanzano. Anche l’acqua minerale. Sono guidati dal coordinatore regionale lombardo, Mario Mantovani. In aula ci sono Daniela Santanché, Vittorio Feltri, Renato Farina e il medico personale del premier, Alberto Zangrillo. Arriva Vittorio Sgarbi osannato dal popolo berlusconiano. C’è anche qualche brutto episodio. Come il disabile in carrozzella che ha contestato e insultato insistentemente i supporter del premier. Per tutta risposta ha ricevuto un ceffone in faccia da uno dei giovani tifosi del presidente del Consiglio. Le reazioni allo show del premier non si fanno attendere. Attacca il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro: «Siamo arrivati alla prova provata di uno stato di eversione in atto. Berlusconi è la massima carica del governo e rifiuta le regole dello stato di diritto. A questo punto, si pone un problema di tenuta democratica del Paese e chiediamo a Napolitano di assumere le conseguenti decisioni prima che sia troppo tardi» . Sulla stessa lunghezza d’onda il Pd con Emanuele Fiano: «Siamo di fronte a comportamenti del presidente del Consiglio che sono ai limiti dell’eversione: che il massimo rappresentante del potere esecutivo, si faccia organizzare un palco da comizio fuori del tribunale di Milano per gridare e strepitare contro la magistratura è inaccettabile» . Arriva anche l’esposto di Roberto Zaccaria all’Agcom. Lo prende meno sul serio il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini: «Berlusconi è un disco rotto e le sue litanie non interessano più a nessuno. Gli italiani si sono stancati. Se qualcuno si diverte ancora, io non mi diverto più» .


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