Torna in libertà  il killer nero Pierluigi Concutelli

Loading

ROMA – Il killer nero è tornato casa. Un ictus che gli impedisce di parlare e alimentarsi regolarmente ha restituito la libertà  a Pierluigi Concutelli. L’ex capo di Ordine Nuovo era stato condannato a tre ergastoli per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio che negli anni Settanta indagava sull’eversione di destra, e per aver strangolato nel cortile del carcere di Novara due neofascisti, Ermanno Buzzi e Carmine Palladino, ritenuti delle spie. Non si è mai pentito. Dopo 32 anni passati in cella, la pena è stata sospesa per motivi di salute sino al 2 marzo 2013. Ma appare scontato che Concutelli non ritornerà  in stato di detenzione. L’ex terrorista era agli arresti domiciliari dal marzo 2009, provato da una ischemia cerebrale. Il 29 settembre scorso il magistrato di sorveglianza ha accolto l’istanza di sospensione della pena. Da quel momento sino alla definitiva ratifica del tribunale, Concutelli è rimasto in libertà  dal fratello a Portogruaro in provincia di Venezia. Sabato scorso è stato trasferito a casa di amici a Ostia sul litorale romano. È assistito da Emanuele Macchi, leader dello spontaneismo armato, condannato come uno dei capi del Movimento rivoluzionario popolare. «Gli avrei dato la pena di morte. Perché non indica i mandanti?», sbotta Vittorio, nipote ventitreenne del magistrato ucciso il 10 luglio 1976. «L’affermazione di mio figlio riflette il nostro dolore – precisa subito dopo Eugenio Occorsio, giornalista di Repubblica – Ma non è il caso di parlare di pena di morte perché è estranea alla cultura della nostra famiglia». Concutelli non ha mai chiesto scusa. «Non rinnego niente, non mi sono mai inginocchiato allo Stato. Non sono un terrorista, sono un assassino. E lo sarò sempre», scrive nel suo libro (Io, l’uomo nero. Marsilio). Un’ordinanza di tre paginette gli ha restituito la pace. Ieri il blog “Fascisteria” di Ugo Maria Tassinari ha ricordato il «comandante». Pierluigi Concutelli nasce a Roma nel 1944, a vent’anni si trasferisce a Palermo dove entra in contatto con l’estremismo di destra. Nel ‘69 viene arrestato per detenzione di armi, negli anni seguenti è più volte fermato e denunciato per aggressioni, violenze, partecipazione a campi paramilitari. Sottoposto a vigilanza speciale, diventa presidente del Fuan di Palermo. Poi un mandato di cattura per il sequestro in Puglia dell’ex direttore di banca Luigi Mariano. Concutelli scompare, in realtà  si è trasferito a Roma dove fa il capo militare di Ordine Nuovo. Uccide il giudice Occorsio, l’ergastolo diventa definitivo nel 1980. Lo tradisce una “soffiata”. Il 13 febbraio 1977 Concutelli viene arrestato in un appartamento nella capitale che divideva con alcuni membri della banda Vallanzasca. La polizia trova un arsenale e il mitra Ingram che uccise Occorsio. «Io posso sentirmi pieno di rammarico e di rimorso ma non mi getterò mai cenere sul capo». Nel 1981 con Mario Tuti strangola Buzzi, condannato all’ergastolo per la strage di Bologna. Un anno dopo stessa tecnica per Palladino. «Erano una minaccia, il loro collaborare mi costava adepti, camerati. E questo andava fronteggiato con l’unico sistema possibile». Concutelli uscì dal carcere in semilibertà  per la prima volta 24 anni dopo l’arresto. Ma vi rientrò nel 2008 perché sorpreso con hashish e un coltello. «Chi ritiene di essere un rivoluzionario – ha dichiarato a La7 – è una persona che deve combattere per convincere non per vincere». Ma a 67 anni, con la barba da ergastolano, a chi ancora inneggia al comandante dice: «La madre degli imbecilli è sempre incinta».


Related Articles

Geppino, 11 anni e un mestiere a due euro l’ora “La scuola è per bambini, io devo campare”

Loading

Lo sfruttamento minorile è piaga diffusa, soprattutto al Sud. Solo in Campania sessantamila ragazzi sfuggono all’istruzione.  Ho un buon principale. Quando serve che lavoro di notte io monto alle 3 e finisco alle 7. Così faccio più soldi. Vive a Casalnuovo, un posto dove anni fa qualcuno riuscì a erigere ben 29 palazzi abusivi 

Polizie. L’Italia ben sopra la media europea per spese e addetti

Loading

Sicurezza. Un dossier dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano. Il rapporto tra agenti e abitanti è del 27,6% più alto che in Ue. È l’1,3% del Pil contro lo 0.9

Welfare, Ranci: “Basta disuguaglianze. Il sistema va riequilibrato”

Loading

  

Chiusa sabato la tre giorni milanese organizzata da Espanet. Pensioni, misure di contrasto alla disoccupazione, tagli. Il sociologo: “No alle politiche al ribasso. Ci sono soldi che lo Stato perde senza che nessuno dica nulla”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment