Sviluppo, alle imprese voucher da 100 milioni

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 ROMA – Pacchetto sviluppo in dirittura d’arrivo: voucher per le imprese, rilancio di Patrimonio spa, norme per deflazionare un milione di microcause dell’Inps, forse un primo taglio alla giungla delle detrazioni fiscali. Dopo l’incontro con Berlusconi e di fronte all’esigenza di dare un colpo di frusta al sistema produttivo e al potere d’acquisto delle famiglie, il ministro dell’Economia Tremonti stringe i tempi per il varo delle misure che avverrà  con due decreti previsti per maggio. Il primo, dovrebbe essere licenziato il 6, e contenere una serie di misure ispirate al «Piano nazionale di riforme»; il secondo, a fine mese, conterrà  provvedimenti su semplificazione per aziende e burocrazia messi a punto dai ministri Brunetta (Pubblica amministrazione) e Calderoli (Semplificazione). In prima linea le norme per agevolare gli investimenti in ricerca delle imprese: è alla firma del ministro dell’Economia il decreto attuativo del cosiddetto voucher-Tremonti, un «assegno» per uno stanziamento totale di 100 milioni, già  previsto dalla Finanziaria 2011, che sarà  consegnato alle imprese e con il quale potranno «acquistare» servizi e know how dalle università . Accanto a questa misura arriva un credito d’imposta (la cui somma totale sarà  il 90% dell’investimento) composto da una deduzione speciale per gli investimenti in ricerca e sviluppo e un bonus fiscale. Più orientata ai cittadini invece la riedizione (la prima volta fu nel 2008) della clausola salva-mutui: un meccanismo – a base di moratorie o agevolazioni – per rinegoziare con le banche i prestiti a tasso variabile che si rende necessario dopo l’aumento dei tassi europei. Si parla ancora del Piano casa, bloccato dalle varie legislazioni regionali, che prevede demolizioni e ricostruzioni: la nuova normativa, in caso di vincoli delle Regioni, consentirebbe una applicazione diretta: diventerebbero così possibili ampliamenti dell’abitazione del 20-30%. Nel menù anche la semplificazione per la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività ) che sostituisce la Dia. Si fa sempre più concreta l’ipotesi, soprattutto per le pressioni dello stesso Berlusconi, che qualche segnale arrivi sul fisco: il tavolo tecnico guidato da Vieri Ceriani di Bankitalia sarebbe a buon punto nei lavori di censimento delle agevolazioni: dalle oltre 240 voci iniziali di erosione della base imponibile, che pesano sulle casse dello Stato per circa 140 miliardi, si è arrivati a censirne ben 476 per un mancato gettito di 196 miliardi. E non è escluso che qualche intervento venga già  dal decreto. Novità  anche per l’Inps: la misura – annunciata dallo stesso Tremonti – prevede norme per disboscare l’enorme contenzioso cui è soggetta l’Inps e che blocca i tribunali del lavoro. Si tratta di più di un milione di micro-cause, nelle quali l’Inps è chiamata da cittadini e pensionati, che spesso riguardano contenziosi di poche decine di euro e che pesano sul bilancio dell’istituto di previdenza per centinaia di milioni di spese per avvocati. La norma – probabilmente contenuta nel decreto di fine maggio – imporrebbe una tagliola legislativa volta a deflazionare il contenzioso dei pensionati nei confronti dell’Inps. Infine i conti pubblici: sempre in bilico la manovra per recuperare risorse per le missioni di pace ed altro. Ma al Tesoro si pensa di rilanciare la Patrimonio spa (creata nel 2002 ma rimasta lettera morta): il nuovo ruolo dovrebbe essere quello di aiutare i Comuni nelle dismissioni degli immobili e realizzare vendite in proprio (il valore è 80 miliardi).


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