Striscia di Gaza: verso una nuova guerra?

Loading

 

Tre giorni di scambi di colpi, iniziati con una risposta israeliana all’attentato, rivendicato dalle brigate al Qassam (il braccio armato di Hamas), che ha causato due feriti in un attacco a uno scuola bus israeliano colpito da un missile anti-carro. Tre giorni di scambi di colpi che rappresentano il più violento e sanguinoso susseguirsi di rappresaglie dall’offensiva Piombo Fuso del 2009. Tre giorni di scambi di colpi che, interessando in prima linea l’esercito israeliano e gli integralisti di Hamas, colpiscono direttamente o indirettamente anche i circa 1,5 milioni di abitanti di Gaza, che rischiano di essere coinvolti in un nuovo, violento, conflitto che potrebbe travolgere quei 40 chilometri di terra affacciata sul Mediterraneo.

Una situazione di crisi che si sta delineando con sempre maggiore chiarezza in seguito agli avvenimenti degli ultimi giorni e che non giunge di certo inaspettata. Sono diverse settimane, ormai, che raid israeliani e lanci di razzi dalla Striscia si alternano, accompagnati da un susseguirsi di provocazioni e dichiarazioni politiche, denunciate anche da parte della società  civile israeliana e palestinese, che portano ad immaginare scenari disastrosi per le parti coinvolte.

E mentre sul web circolano voci non fondate, messe in circolo da alcune associazioni, che il Medio Oriente si troverebbe già  di fronte a una nuova operazione militare israeliana, apparentemente denominata “Operation scorching summer” (Operazione estate rovente), quanto appare invece evidente è che il rischio di un’escalation è sempre più tangibile e che la tensione lungo il confine continua ad aumentare. Hamas ha, infatti, decretato lo stato di emergenza a causa, appunto, della crescente tensione con Israele, dichiarando, per tramite del portavoce Ihab al-Ghussein, la necessità  di “proteggere e salvare gli abitanti presi di mira dall’occupante sionista”. Ad influenzare l’evolversi della situazione ci sarebbero, da un lato, la ripresa dei colloqui sulla riconciliazione tra Fatah e Hamas, in corso al Cairo, dall’altro anche le recenti polemiche successive al ritrattazione, seppur parziale, del contestato rapporto Goldstone preparato in relazione all’operazione Piombo Fuso.

Al momento Israele e Hamas starebbero, sorvegliati dalle Nazioni Unite, trattando una tregua, ma i lanci di razzi dalla Striscia proseguono, nonostante dal fronte palestinese giungano rassicurazioni. “Se Israele cesserà  le aggressioni”, ha infatti dichiarato il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri, “in maniera naturale la calma tornerà ”. E’ la Lega araba, invece, a chiedere la no fly zone sopra la Striscia. E non lascia ombra di dubbio la dichiarazione del premier israeliano Netanyahu, rilasciata in una riunione di Governo e ripresa da media locali e internazionali: “La nostra politica è chiara: se gli attacchi contro civili e i militari israeliani proseguiranno, la risposta israeliana sarà  di gran lunga più severa”.



Related Articles

Banca centrale libera, dissidenti graziati l’Ungheria stremata si finge democratica

Loading

Il premier Orbà n invia segnali rassicuranti a Ue e Fmi. Ma il suo esecutivo ha le ore contate Tutti gli indicatori economici sono a livelli greci. Le vie di Budapest vuote per il caro benzina

C’è un popolo che scuote le nostre coscienze

Loading

Sabato scorso, durante la manifestazione svoltasi a Gerusalemme, mi sono guardato intorno e ho visto nelle strade un fiume di gente. Migliaia di persone che da anni non facevano sentire la propria voce. Che, chiuse nei loro problemi e nella loro disperazione, avevano perso ogni speranza di un cambiamento.

Turchia, lo schiaffo dei militari a Erdogan

Loading

Dimissioni in massa dei generali, scontro con il premier filo-islamico. Alta tensione nel Paese.    Il governo vuole mettere in pensione gli ufficiali accusati del golpe, le Forze armate protestano. Lite sulle nuove nomine. Via i capi di Stato maggiore di Marina, Esercito e Aeronautica

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment