Strage di soldati americani, ad aprile uccisi già 47 militari
Attacchi nell’est e nel sud dell’Afghanistan, le aree del paese dove è più forte la guerriglia, hanno fatto nelle ultime 48 ore almeno una dozzina di vittime tra i soldati della coalizione Isaf (a guida Nato) che occupa il paese asiatico .
In un comunicato di ieri l’Isaf ha precisato laconicamente che l’ultima vittima «è avvenuta durante un attacco degli insorti» .
Secondo il sito internet della ong «icasualties», i soldati stranieri morti in Afghanistan sono 155 dall’inizio dell’anno e 47 dal primo aprile .
L’altro ieri era stato un taleban con addosso l’uniforme dell’esercito afghano a seminare morte tra i soldati statunitensi, in una delle aree considerate di massima sicurezza, la base di addestramento aeronautico della Nato a Kabul .
Un «ufficiale» ha imbracciato un fucile e ha cominciato a sparare all’impazzata, provocando una strage fra i presenti, prima di essere abbattuto per l’intervento di una unità di reazione rapida della Coalizione .
A questa versione dei fatti ha però fatto subito seguito una rivendicazione dei taleban che per bocca del portavoce, Zabihullah Mujahid, hanno reso noto che «un nostro mujaheddin di nome Azizullah è riuscito ad infiltrarsi nella base con una uniforme militare ed ha aperto il fuoco sulle forze di sicurezza afghane ed internazionali presenti, prima di essere a sua volta abbattuto» .
Una volta dentro, ha aggiunto la fonte, «ha cominciato a sparare uccidendo nove militari stranieri e cinque afghani e ferendone numerosi altri» .
In seguito il Pentagono ha fatto sapere che tutte le vittime sono americane .
Si è trattato di uno dei massacri più gravi subito dall’Isaf nella storia della Missione Enduring Freedom cominciata nel 2001 che getta un cono d’ombra sull’ottimismo espresso nelle scorse settimane circa il trasferimento della responsabilità della sicurezza in Afghanistan a partire da giugno dall’Isaf a polizia ed esercito afghani .
E di fronte ai numerosi cruenti attacchi dei taleban a Kandahar, nell’est e a Kabul, il governo del presidente Hamid Karzai ha deciso di annullare la parata militare che doveva segnare la celebrazione del diciannovesimo anniversario della vittoria contro l’Unione sovietica, che si concluse con la cacciata dell’Armata rossa da Kabul .
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