Siria, ‘400 civili morti dall’inizio della rivolta’

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DAMASCO  – Dall’inizio della rivolta contro il regime di Bashar al Assad in Siria, il mese scorso, 400 civili sono stati uccisi. E’ il bilancio del gruppo Sawasiah per i diritti umani.

ROMA-PARIGI,COMMISSIONE INCHIESTA ONU SU STRAGI – L’Italia e la Francia hanno intenzione di chiedere l’istituzione di una commissione di inchiesta delle Nazioni Unite sulle stragi di civili avvenute in Siria. Lo si apprende da fonti governative che sottolineano come la linea comune sia stata decisa durante l’incontro dei ministri degli Esteri Franco Frattini e Alain Juppé.

USA ORDINA PARZIALE EVACUAZIONE AMBASCIATE – Gli Stati Uniti hanno ordinato ieri sera alle famiglie dei diplomatici ed al personale non essenziale delle sue ambasciate di Damasco di lasciare la Siria, a causa “dell’instabilità  e della situazione incerta” che regnano nel paese in preda alla contestazione. “Il dipartimento di Stato ha ordinato a tutte le famiglie dei dipendenti del governo degli Stati Uniti ed al personale non indispensabile di lasciare la Siria”, si legge in comunicato del dipartimento. “Vista l’instabilità  e la situazione incerta attuali, i cittadini americani in Siria sono invitati a limitare i viaggi e gli spostamenti non essenziali nel paese”, aggiunge la nota.

– La Farnesina sconsiglia di recarsi in Siria. “In ragione del perdurare degli scontri la situazione nel paese rimane ancora fluida, si sconsigliano per il momento viaggi in Siria”, si legge infatti in un avviso, pubblicato stamattina, sul sito ‘Viaggiaresicuri’. “Per coloro che si trovano in Siria si raccomanda di tenersi informati sulla situazione attraverso i mass media locali ed internazionali evitando luoghi di eventuali manifestazioni ed assembramenti (compresa la capitale) e di segnalare sempre la propria presenza all’Ambasciata d’Italia a Damasco (e mail: consolare.damasco@esteri.it)”, spiega la Farnesina invitando anche a registrare la presenza nel paese anche sul sito dell’Unità  di Crisi (www.dovesiamonelmondo.it) “Si raccomanda in particolare di evitare Homs, Daraa ed il sud del Paese, nonché le zone costiere settentrionali, con particolare riferimento a Lattakia e Banias”. E, ancora, di “adottare comportamenti consoni al contesto locale, astenendosi dal fotografare, anche con i cellulari, o riprendere le eventuali manifestazioni”. Durante il fine settimana, specie dopo la preghiera del Venerdì, si sconsiglia inoltre “di trovarsi in prossimità  delle zone limitrofe alle moschee e di evitare spostamenti non necessari all’interno delle città  per il possibile rischio di trovarsi coinvolti in cortei o assembramenti non prevedibili”.


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